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Sergio Gianesini alla vicepresidenza dell’Unione Internazionale di Flebologia

Articolo pubblicato il 26 Febbraio 2018, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Ripartizione Marketing e Comunicazione Unife

Nei giorni scorsi a Melbourne, Sergio Gianesini del Dipartimento di Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale, esperto nel trattamento della patologia venosa, è stato eletto vice-presidente dell’Unione Internazionale di Flebologia, organizzazione a capo di tutte le società scientifiche mondiali dedicate ai disturbi circolatori venosi e linfatici.
La carica di vice-presidenza, attualmente sotto presidenza statunitense, ha durata quadriennale e vede nella sua vision la promozione della cultura medica vascolare venosa e linfatica in sinergia con tutti i vari paesi del mondo. Gianesini è stato proposto alla candidatura dagli Stati Uniti, ove già sedeva nel comitato direttivo della più importante società scientifica oltreoceano.
Molti i progetti scientifici, educazionali e di interesse medico-umanitario sociale proposti in questa rete globale, ora in sviluppo anche all’interno dell’Ateneo ferrarese.
Tali iniziative rappresentano difatti il prosieguo di attività no profit e scientifiche già precedentemente intraprese in collaborazione fra l’Università di Ferrara e varie istituzioni internazionali, per le quali lo stesso Gianesini si è più volte recato in Centro America servendo come chirurgico volontario per missioni umanitarie, nonché in vari paesi delle Americhe e dell’Asia per momenti di divulgazione medica.
Focus principale di questo gruppo di studio la patologia venosa cronica e acuta degli arti inferiori. Se da un lato difatti l’insufficienza venosa cronica rappresenta uno dei più comuni disturbi medici, con un coinvolgimento superiore al 50% della popolazione, la trombosi venosa acuta viene identificata come una delle cause principali di decesso prevenibile all’interno degli ospedali dei paesi industrializzati.
Grande attenzione dunque viene ora rivolta a progetti internazionali mirati all’educazione tanto medica quanto della popolazione, con lo sviluppo di un significativo network scientifico e divulgativo

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani