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Da Movimento 5 Stelle Ferrara

L’osservatorio di Camera di Commercio  e Prometia-UnionCamere ci consegna  una fotografia impietosa e allarmante della nostra città: Ferrara cresce meno del dato medio della regione Emilia Romagna, in calo il numero delle imprese in particolare nel settore delle costruzioni, in agricoltura  e nel  commercio; in crescita solo il settore alberghiero e artistico. 
L’occupazione nel 2016 è rimasta stagnante e sotto la media regionale e nazionale, mentre è cresciuta  la cassa integrazione.
La popolazione comunale cala e invecchia, in calo quella scolare;  aumentano le famiglie di un solo individuo, la media dei componenti familiari è di 2 . I nuclei mono familiari sono composti da anziani soli, separati, single, che vivono spesso in situazioni prive di tutele. Una città senza futuro.
In crescita il flusso turistico, ma cala la durata media della permanenza che è di 1,8 gg. Un turismo mordi e fuggi che non può rilanciare né l’immagine né l’economia di una delle più belle città rinascimentali del Paese.
Popolazione in fuga, imprese che chiudono, Ferrara non è un polo attrattivo di investimenti e a ciò va aggiunto un tasso di incremento dei fallimenti che nel triennio 2013-15 è triplicato, portandosi a valori  doppi rispetto alla media nazionale. Assai probabile all’origine di questo, oltre la congiuntura negativa nazionale, l’effetto contraente delle sofferenze bancarie, con particolare riferimento al caso Carife.
Il Documento Unico di Programmazione (DUP), che racconta il  futuro di Ferrara concepito dall’amministrazione Tagliani, viene analizzato in questi giorni in sede di discussione di bilancio e  contiene prevalentemente grandi numeri, cifre spesso ipotetiche, che non sono certo in grado di aprire alla speranza di un vero rilancio della città e della vita dei suoi abitanti, sempre più anziani e sempre più poveri.
Ciò che si percepisce chiaramente è la tendenza all’auto conservazione, cioè ad un mantenimento dell’esistente con qualche investimento rivolto al ripristino, più che alla creazione del nuovo.  Assente, o perlomeno incomprensibile nel DUP, lo sguardo sul futuro, la visione di medio lungo respiro che dovrebbe guidare, soprattutto in anni così difficili, amministratori illuminati. Mancano il progetto di innovazione e rilancio dell’economia e dei servizi, quello sul disagio sociale, quello su ambiente e turismo. Ci si limita prevalentemente all’ordinario, nessuna fotografia sul domani, nessuna direzione di marcia ben definita per la rinascita, entro 10-20anni, di una città  in pieno declino. Senza questa visione ogni azione, magari anche virtuosa, resta fine a sé stessa e diventa sterile.
Eppure basterebbe copiare, in Europa sono diversi gli esempi di città (Barcellona, una di queste) cha hanno saputo investire sul futuro con idee innovative, progetti di riqualificazione di interi quartieri, promozione di politiche economiche e sociali che valorizzino e attraggano le giovani generazioni.
Certo le problematiche partono da lontano, dalle politiche di austerity ed i vincoli di bilancio imposti dalla Troika, che anche quest’anno costituiscono l’ossatura portante dell’azione dell’ennesimo Governo di nominati, politicamente in linea con l’amministrazione di Ferrara. Tutte le manovre della Legge di Bilancio sono largamente insufficienti ad affrontare seriamente i problemi  economici del nostro Paese elencati in prefazione al DUP; i dati macroeconomici, quand’anche fossero reali, essendo dati medi non evidenziano l’aumento del divario nella distribuzione della ricchezza, per cui paradossalmente aumentano i depositi, ma solo dei più ricchi mentre calano quelli di aziende e cittadini più poveri.

Di tutto questo parleremo GIOVEDI 2 MARZO , ore 21 presso la Sala della Musica, via Boccaleone 19, all’incontro aperto alla cittadinanza, con analisi degli interventi M5S in sede di dibattito consiliare sul bilancio e proposte di idee nuove per riscattare e dare speranza ad una città in piena stagnazione, anche psicologica.

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