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Perché quando andiamo all’estero non sporchiamo? Perché in casa nostra è tutto pulito e in piazza no? La città è prima sporcata dai cittadini e poi, forse, non pulita dai gestori del servizio. Parliamone.
Il servizio di spazzamento e più in generale di pulizia del suolo è parte integrante del ciclo dei rifiuti sia nell’affidamento (e dunque concessione) sia negli aspetti economici (tassa-tariffa). Il tema della pulizia del suolo è di grande rilevanza e talvolta di evidente criticità rispetto alla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Spesso viene trascurato e il livello di attenzione è minore rispetto alla raccolta e dallo smaltimento, mentre invece è spesso al centro di criticità. Spesso si riscontra che il servizio di spazzamento non presenta confini ben definiti né criteri chiari, come avviene ad esempio per i servizi di raccolta, in quanto varia da servizi propri della pulizia del suolo ad altri non propri (come ad esempio la raccolta ingombranti o il diserbo stradale).
L’efficacia dell’azione del servizio di pulizia del suolo è rappresentata dalla qualità che esso raggiunge. Una peculiarità del servizio di spazzamento dunque è relativa alla difficoltà di utilizzo di parametri diretti e oggettivi per la misura dell’efficacia del servizio. E’ però anche vero che raramente riceviamo informazioni in merito alla organizzazione di questo servizio. L’obiettivo complessivo dei servizi di spazzamento e pulizia principalmente è quello di rendere sicuri e liberi da materiale estraneo i luoghi aperti ai cittadini; deve dunque essere raggiunto tramite chiare, trasparenti e condivise regole di effettuazione dei servizi da parte dei gestori e il loro monitoraggio e controllo ma anche tramite la responsabilizzazione sull’utilizzo del territorio da parte delle utenze. I principi di base del sistema devono basarsi su:
– chiara individuazione esigenze del territorio;
– scelte condivise al fine di assicurare che la comunità riceva il miglior servizio in accordo con le proprie esigenze (comprensione e disponibilità da parte della comunità a pagare per l’incremento dei servizi);
– garanzia dell’effettuazione del controllo tramite strumenti e parametri misurabili e confrontabili sia tecnicamente sia economicamente
– garanzia della divulgazione delle informazioni sui servizi erogati, sull’accesso agli stessi e sui risultati del monitoraggio e controllo;
-garanzia che sia perseguito il miglioramento continuo del servizio (innovazione tecnologica e efficientamento);
Le scelte specifiche territoriali devono allora partire da alcuni principi fondamentali tra cui gli standard di spazzamento e pulizia, la scelta del numero di cestini stradali devono essere basati sul tipo di utilizzo delle aree. Nella organizzazione del servizio si devono imporre livelli differenti di “pulizia” e il territorio deve essere suddiviso in zone connesse all’utilizzo e al volume di traffico, ma soprattutto la zonizzazione e i livelli devono essere condivisi e concertati. Se un livello di pulizia non è mantenuto in una certa zona, il programma operativo deve definire un tempo entro il quale il gestore dei servizi deve garantire l’intervento per riportarlo al suo livello. Questo chiedono i cittadini.
E’ importante che i piani industriali aziendali e soprattutto i criteri di regolazione di questo servizio si basino su questi semplici indicazioni. Un approccio strutturato sul coinvolgimento del sistema nella sua intera filiera deve essere allora attivato partendo da un lungo e complesso percorso di consultazione e coinvolgimento dei diversi soggetti coinvolti (dalla definizione dei livelli, alla suddivisione delle zone, al tipo di monitoraggio).
I comportamenti e i giudizi degli cittadini verso i servizi di spazzamento e pulizia variano da atteggiamenti proattivi e di priorità sul servizio ad atteggiamenti di disinteresse e poco attivi; questo spesso è un problema, ma da questa considerazione di fondo si deve partire: un territorio è sporco prima di tutto perché viene sporcato e poi (solo dopo) dal mancato servizio di pulizia. Un programma di informazione-consultazione continua deve permettere allora di definire il quadro delle criticità per poi dare risposta e informazione sulle reali esigenze.
Il servizio di spazzamento e pulizia individua le modalità di rimozione dei rifiuti per strada e quindi diventa fondamentale correlarlo al servizio di raccolta dei rifiuti (indifferenziato e differenziato). Elemento fondamentale per una corretta esecuzione è la programmazione degli interventi specifici (sia standardizzati sia a necessità) delle postazioni di conferimento dei rifiuti. Il livello (frequenze), il numero di risorse impiegate il tipo di mezzi legati al servizio sopraccitato è quindi connesso alle metodologie di raccolta dei rifiuti (stradali, isole ecologiche di base, sistemi di prossimità, sistemi a sacco, etc.) implicando una differente organizzazione e livello di risorse impiegate. Un obiettivo di standard qualitativo può essere raggiunto in maniera efficiente e economica utilizzando un corretto “mix organizzativo” differenziando le quantità di risorse impiegate per area omogenea ed individuando la corretta frequenza di erogazione. La qualità del servizio di pulizia del suolo si esprime mediante parametri di efficacia: la misura di tali parametri risulta oggettivamente di non facile applicabilità. Quindi è importante stabilire opportuni standard di servizio e la verifica del rispetto di tali standard. Una proposta metodologica innovativa, anche se di facile attuazione, potrebbe essere quella di avviare un vero e proprio “patto territoriale” che coinvolga tutti gli attori individuando diritti e doveri (regolatore, ente locale, gestore, utente/cittadino).
Obiettivo di sintesi è che tutti i servizi debbano essere di qualità e a costi standard, rispondere alle reali esigenze della comunità, essere accessibili agli utenti per cui è previsto e responsabilizzare gli utenti nel mantenimento degli standard qualitativi. I responsabili delle regolazione del servizio devono prevedere continui miglioramenti quantitativi e qualitativi, prevedere consultazioni della comunità in relazione ai servizi forniti, produrre regolarmente report e informazioni per la comunità sulle azioni fatte in relazione ai principi annunciati e programmati. I cittadini che amano la loro città lo richiedono.

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Andrea Cirelli

È ingegnere ed economista ambientale, per dieci anni Autorità vigilanza servizi ambientali della Regione Emilia Romagna, in precedenza direttore di Federambiente, da poco anche dottore in Scienze e tecnologie della comunicazione (Dipartimento di Studi Umanistici di Ferrara).


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it