SCUOLA, SUOLA, SOLA, SOL, SO, S, SSSH
Didattica a distanza o Scuola dell’Assenza?
Per ribadire come la penso sulla scuola della cosiddetta‘didattica a distanza’ – che sarebbe più corretto chiamare ‘didattica dell’assenza’ – uso un estratto preso dalla mia introduzione al filmato di saluto che i bambini e le bambine della classe quinta della scuola primaria Bruno Ciari di Cocomaro di Cona (micro paese a 4 chilometri da Ferrara) hanno presentato ai loro compagni, ai genitori e al personale il 5 giugno scorso.
Non aggiungerei altre parole perché, nel filmato, ho detto quello che penso, a modo mio, rivolgendomi anche ai bambini, spero in un modo chiaro.
Se serve, ribadisco che la cosiddetta “didattica a distanza” è un rimedio in una situazione di emergenza ma non la soluzione; se non basta, insisto dicendo che la didattica a distanza non è scuola.
Capisco bene le difficoltà di chi deve gestire questa situazione complessa ma, ascoltate alcune anticipazioni e lette certe ipotesi strampalate, io temo molto che si trovi la soluzione più facile e più economica e non quella più giusta. e ho paura di qualche decreto estivo che stravolga la scuola della Costituzione e son ancor più preoccupato che, dopo i giorni della scuola al centro dell’attenzione sui giornali, si torni alla ‘quiete dopo la tempesta’.
Anche se siamo in un ritardo spaventoso, mi auguro che si cominci seriamente, da subito, a fare un censimento dei locali scolastici che ci sono e di quelli extrascolastici che si potrebbero sfruttare per pensare ad una ripresa, a settembre, di una scuola in presenza.
Comunque la pensiate, buona visione:
P.S. Il filmato completo della classe quinta, da cui è tratto il mio pezzo, si può vedere [Qui]
P.P.S. Io sono solo uno dei maestri della quinta di cui sopra, insieme ad Anna, Cinzia, Fabiola, Giada, Michela e Calogero.
In copertina: elaborazione grafica di Carlo Tassi

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Mauro Presini
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)