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SCUOLA, SUOLA, SOLA, SOL, SO, S, SSSH
Didattica a distanza o Scuola dell’Assenza?

Tempo di lettura: 2 minuti

Per ribadire come la penso sulla scuola della cosiddetta‘didattica a distanza’ che sarebbe più corretto chiamare ‘didattica dell’assenza’ uso un estratto preso dalla mia introduzione al filmato di saluto che i bambini e le bambine della classe quinta della scuola primaria Bruno Ciari di Cocomaro di Cona (micro paese a 4 chilometri da Ferrara) hanno presentato ai loro compagni, ai genitori e al personale il 5 giugno scorso.

Non aggiungerei altre parole perché, nel filmato, ho detto quello che penso, a modo mio, rivolgendomi anche ai bambini, spero in un modo chiaro.
Se serve, ribadisco che la cosiddetta “didattica a distanza” è un rimedio in una situazione di emergenza ma non la soluzione; se non basta, insisto dicendo che la didattica a distanza non è scuola.

Capisco bene le difficoltà di chi deve gestire questa situazione complessa ma, ascoltate alcune anticipazioni e lette certe ipotesi strampalate, io temo molto che si trovi la soluzione più facile e più economica e non quella più giusta. e ho paura di qualche decreto estivo che stravolga la scuola della Costituzione e son ancor più preoccupato che, dopo i giorni della scuola al centro dell’attenzione sui giornali, si torni alla ‘quiete dopo la tempesta’.
Anche se siamo in un ritardo spaventoso, mi auguro che si cominci seriamente, da subito, a fare un censimento dei locali scolastici che ci sono e di quelli extrascolastici che si potrebbero sfruttare per pensare ad una ripresa, a settembre, di una scuola in presenza.

Comunque la pensiate, buona visione:

P.S. Il filmato completo della classe quinta, da cui è tratto il mio pezzo, si può vedere [Qui]
P.P.S. Io sono solo uno dei maestri della quinta di cui sopra, insieme ad Anna, Cinzia, Fabiola, Giada, Michela e Calogero.

In copertina: elaborazione grafica di Carlo Tassi

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)