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Scuola e famiglie alleate nella sfida di “educare insieme”

Articolo pubblicato il 21 Marzo 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Istituto Comprensivo Perlasca

Il 24 marzo un nuovo incontro all’Istituto Perlasca

“Per poter educare, bisogna amare”, diceva Karol Wojtyla. E “Riconoscere l’amore” è il tema, profondo e ricchissimo, del nuovo ciclo di incontri del progetto “Educare insieme” dell’Istituto Comprensivo Perlasca di Ferrara.

La scuola apre la sera per accogliere il dialogo fra genitori, insegnanti ed esperti: dalle 20.45 alle 22.45, nella sede dell’auditorium della Scuola Secondaria “T. Bonati”, in via Poletti 65, riparte “Educare insieme”. Per il sesto anno consecutivo il preside Stefano Gargioni ha accolto con entusiasmo il progetto dell’insegnante Ilaria Pasti, pensato per rispondere a bisogni delle famiglie e degli educatori riguardo a temi importanti o critici legati alla crescita di bambini e preadolescenti.

I fatti della cronaca quotidiana impongono ad insegnanti ed educatori uno sguardo attento e preciso nei confronti di bambine e bambini e del loro vissuto interiore, sottolineano inoltre l’urgenza di un’alleanza educativa efficace che accompagni i più piccoli ad aprirsi al mondo, a conoscere realtà diverse dalla propria o che li aiuti a sciogliere i nodi che coinvolgono la crescita.

Gli incontri, a ingresso libero, rappresentano uno spazio ideale di intersezione tra punti di vista diversi, una zona franca nella quale è possibile porre domande e condividere riflessioni.

Il 24 marzo una serata sarà dedicata al tema “La violenza in famiglia verso donne e bambini. Gli interventi di protezione”. Su questo delicato argomento si confronteranno Elena Buccoliero, Giudice onorario del Tribunale di Bologna, Ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara e il tenente colonnello Andrea Firrincieli.

“In questo spazio si vuole rendere forte la comunità dei futuri cittadini e cittadine che stiamo accompagnando nella crescita quotidiana – conclude l’insegnante Pasti -: nelle case, nella aule o nei campi sportivi”. Perché “per crescere – come ha osservato Paolo Crepet – è indispensabile sentire di appartenere a qualcosa e a qualcuno”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani