Scuola e famiglie alleate nella sfida di ‘educare insieme’
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Da: Istituto Comprensivo Giorgio Perlasca
Dal 20 gennaio 2017 un nuovo ciclo di incontri all’Istituto Perlasca
“Per poter educare, bisogna amare”, diceva Karol Wojtyla. E “Riconoscere l’amore” è il tema, profondo e ricchissimo, del nuovo ciclo di incontri del progetto “Educare insieme” dell’Istituto Comprensivo Perlasca di Ferrara.
La scuola apre la sera per accogliere il dialogo fra genitori, insegnanti ed esperti: dal 20 gennaio 2017, dalle 20.45 alle 22.45, nella sede dell’auditorium della Scuola Secondaria “T. Bonati”, in via Poletti 65, riparte “Educare insieme”. Per il sesto anno consecutivo il preside Stefano Gargioni ha accolto con entusiasmo il progetto dell’insegnante Ilaria Pasti, pensato per rispondere a bisogni delle famiglie e degli educatori riguardo a temi importanti o critici legati alla crescita di bambini e preadolescenti.
I fatti della cronaca quotidiana impongono ad insegnanti ed educatori uno sguardo attento e preciso nei confronti di bambine e bambini e del loro vissuto interiore, sottolineano inoltre l’urgenza di un’alleanza educativa efficace che accompagni i più piccoli ad aprirsi al mondo, a conoscere realtà diverse dalla propria o che li aiuti a sciogliere i nodi che coinvolgono la crescita.
“Educare insieme è uno spazio di confronto per tutti coloro che in una relazione educativa desiderano E-DUCERE, dal latino ‘condurre fuori’ ciò che di bello, buono e giusto c’è in ognuno: bambini, bambine, preadolescenti, adulti stessi – spiega Ilaria Pasti – . Il simbolo è fin dall’inizio un pesce con le ali: un pesce che vola è ‘immagine che sorprende, che l’occhio non si aspetta. Nella relazione educativa quasi sempre succede che le creature che accompagniamo sviluppino caratteristiche apparentemente in contraddizione o impreviste, ma evidentemente presenti nel loro potenziale. Se le abilità inaspettate permetteranno al nostro ‘pesciolino’ di volare e di adattarsi in situazioni differenti dall’habitat naturale, allora vorrà dire che l’Educare avrà adempiuto al proprio compito: ‘condurre fuori’ ciò che di bello, buono, giusto c’è in ognuno e fornire ‘ali’ adatte ad uscire dal proprio acquario per conoscere il mondo.”
Gli incontri, a ingresso libero, rappresentano uno spazio ideale di intersezione tra punti di vista diversi, una zona franca nella quale è possibile porre domande e condividere riflessioni.
“Fratelli: amare le differenze” è il titolo del primo appuntamento, previsto il prossimo 20 gennaio da Chiara Baratelli, psicoanalista con specializzazione in disturbi alimentari.
“Condividere ‘amore per la vita’ sarà invece la riflessione dei volontari dell’associazione Croce Rossa Italiana in programma per il 17 febbraio.
Il 24 marzo una serata sarà dedicata al tema “La violenza in famiglia verso donne e bambini. Gli interventi di protezione”. Su questo delicato argomento si confronteranno Elena Buccoliero, Giudice onorario del Tribunale di Bologna, Ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara e il tenente colonnello Andrea Firrincieli.
“Gestire i conflitti: un’opportunità di crescita” è il tema della conversazione del 28 aprile con Francesca Solmi, pedagogista e operatrice CSC, e da Alberto Urro, coordinatore Ausl e Promeco.
Chiuderà il cerchio degli incontri serali Chiara Baratelli, il 19 maggio, con la riflessione: “Tra i due litiganti il terzo subisce. Il conflitto tra genitori negli occhi del figlio”.
Due appuntamenti musicali – novità del 2017 – arricchiranno infine il programma di “Educare insieme”: il 1 aprile, alle 16, Palazzo Bonacossi accoglierà “Brezza del mattino”, con musiche di Antonio Rolfini, testo lirico di Piergiorgio Rossi, a cura di Orianna Passini. E il 12 maggio, alle 21, all'auditorium della scuola Bonati, si terrà il “Concerto di Primavera”: al pianoforte Antonio Rolfini, al violoncello Simone Montanari.
L’ascolto e l’apertura al dialogo offrono occasioni per condividere dubbi, per cercare strade di soluzione: ragazzi, genitori, insegnanti. Insieme.
“In questo spazio si vuole rendere forte la comunità dei futuri cittadini e cittadine che stiamo accompagnando nella crescita quotidiana – conclude l’insegnante Pasti -: nelle case, nella aule o nei campi sportivi”.
Perché “per crescere – come ha osservato Paolo Crepet – è indispensabile sentire di appartenere a qualcosa e a qualcuno”.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani