Skip to main content

Incontro il consigliere comunale del Movimento 5S Sergio Simeone nel suo ufficio e subito la discussione si fa accesa.
Che gli stanno molto a cuore i temi oggetto dell’intervista si vede dall’accuratezza con cui snocciola dati e spulcia i numerosi documenti che si è portato dietro.
Doveva essere una intervista canonica ma, alla fine, è stata una chiacchierata di oltre un’ora.
“Sono tre i fronti che stiamo tentando di affrontare -mi spiega- e riguardano la mozione per consentire ai genitori di fornire i propri figli di un pasto casalingo a scuola, l’interrogazione sul menù vegetariano-vegano per le famiglie che lo richiedono alla scuola e l’esposto all’Anac sull’ infinito appalto comunale delle mense scolastiche alla Cir”.

Con riguardo al primo punto, il 27 giugno 2016 il gruppo consiliare dei 5S ha presentato al presidente del consiglio comunale una mozione con la quale si chiedeva all’Amministrazione di ‘preparare le scuole ad adottare, sin dal prossimo anno 2016-2017, idonee misure organizzative (…) per consentire l’esercizio del diritto di ogni genitore di scegliere per i propri figli tra refezione scolastica e il pasto domestico’.
“Ci siamo fatti portavoce -dice Simeone- del malcontento di molti genitori che lamentano il fatto che il cibo della mensa scolastica sia di cattiva qualità, venga servito freddo e senza che si sia fatta chiarezza sull’utilizzo delle materie prime usate per la sua preparazione. Ci sono genitori che vogliono dotare i propri figli di un pasto preparato a casa, sia per motivi religiosi, etici o economici, ed una amministrazione che funziona ha il dovere di prendersi a cuore il benessere del cittadino”.
A tal fine si è costituito anche il comitato ‘Mens Sana’, formato da circa un centinaio di genitori, di cui una ventina attivi, interessati a combattere il monopolio della refezione scolastica.
“Dopo 8 mesi dalla presentazione della mozione -dice Simeone- l’Istituzione scuola ci ha risposto dicendo che servono ‘tempi tecnici’ per esaminare la questione. Non si dice un ‘no’ deciso e si preferisce adottare una strategia della dilazione per evitare delle azioni legali che i genitori vincerebbero di sicuro”.

L’interrogazione sull’introduzione del menù vegetariano-vegano a scuola è stata presentata nel marzo 2017 e in essa si dava conto che ‘alcuni genitori di bambini frequentanti asilo nido, scuola materna, scuola primaria di Ferrara riportano di avere avuto notizia di una sperimentazione in corso, in qualche istituto della città, che prevederebbe la somministrazione ad alcuni bambini di menù cosiddetti sperimentali vegani e vegetariani’.
“La notizia dell’introduzione di tale menù si era diffuso come un passaparola tra i genitori, senza che ci fosse stata alcuna comunicazione ufficiale da parte dell’Amministrazione – dichiara Simeone- noi siamo intervenuti e posso affermare che l’essersi mossi, a livello di comitato e movimento, ha permesso il risolversi di una situazione cristallizzata ormai da anni”.
Il 13 giugno, infatti, l’Istituzione scuola ha risposto che ‘nel periodo settembre 2016-gennaio 2017 è stata data risposta positiva a quei genitori che hanno richiesto dieta vegetariana-vegana all’avvio dell’anno scolastico 2016-2017’. E che le Commissioni mensa erano state avvertire dell’avvio di tali menù.
Il consigliere però non è del tutto soddisfatto “tale processo non è stato ben condotto e ci sono alcune palesi stranezze. L’opzione del menù vegetariano-vegano è uscito il giorno dopo della risposta. Inoltre, cosa ancora più eclatante, il menù è stato predisposto dal nutrizionista della Cir e non da quello del Comune. Trattasi di un comportamento follemente incoerente e che denota un disprezzo per le esigenze manifestate dai genitori. Sono 20 anni che si chiedeva l’introduzione di questo tipo di menù, eppure in Commissione non se ne è parlato. Non è stato affrontato come un processo di crescita ma una elargizione dovuta alla bontà dell’amministrazione comunale”.
Si arriva poi a parlare dello spinoso tema dell’esposto presentato all’Anac per far luce su quello che viene definito dal movimento ‘l’ appalto senza fine’ della Cir Food per il servizio refezione scolastica cittadina.
“Il susseguirsi degli appalti della Cir è anomalo- afferma Simeone- e va avanti da prima degli anni 2000. C’è stata una breve interruzione di 3 anni e poi, dal 2003, è iniziato ufficialmente con dei bandi di gara della durata di 3 anni in 3 anni”.
Nell’agosto del 2015 la ditta Cir ha presentato all’Amministrazione di Ferrara, una proposta di un ‘project financing’ per l’allestimento di un centro pasti, e gestione del servizio di refezione scolastica cittadina presso l’ex Macello.
“Nel 2015, casualmente in concomitanza con la presentazione di questo ‘project financing’, l’appalto della Cir è divenuto annuale, e da allora è stato prorogato per ben 4 volte senza che sia uscito alcun nuovo bando. Appare evidente che il tutto è fatto per favorire il progetto della Cir e da parte nostra non può che esserci una condanna netta e definitiva di questo fatto”.
Nell’esposto, presentato il 16 maggio 2017, dal consigliere comunale Simeone, si legge inoltre che ‘si segnala che le persone che determinano contenuti degli appalti e andamento del servizio sono le stesse oramai da molti anni. In specifico, il dottor Mauro Vecchi, direttore dell’Istituzione dei Servizi Educativi Scolastici e per le Famiglie, responsabile dei procedimenti di gara e unico soggetto che può applicare penali in caso di inadempienze, ricopre l’incarico dal 31/10/2010; la dottoressa Mara Bignardi, consulente esterna per il controllo qualità (e dunque personale tecnico che può rilevare eventuali inadempienze), ricopre l’incarico dal 2005; il professor Canducci, docente dell’università di Ferrara e consulente esterno per la redazione dei menù, determina indirettamente qualità e quantità delle derrate influendo sul costo dell’appalto, ha ricoperto l’incarico dagli anni 90 al 2016 (ad oggi l’incarico risulta essere vacante)’.
Chiedo al consigliere quali siano, per il futuro, gli obiettivi del movimento 5S “abbiamo intenzione di chiedere dei chiarimenti sulla refezione scolastica ed analizzare gli split di spesa” risponde Simeone.
“Ci piacerebbe che l’Amministrazione prestasse maggiore attenzione alle necessità dei propri cittadini. con il comitato ‘Mens Sana’ abbiamo organizzato una serie di incontri, che il Comune ha deciso di non patrocinare, ai quali hanno partecipato il prof. Canducci, nutrizionista del Comune, e il dott. Berveglieri. Si è trattato di uno scambio interessante ed entrambi i medici, pur artendo da posizioni diverse, hanno concordato nel dire che i menù proposti nelle mense scolastiche sono vetusti e andrebbero rivisti. Di sicuro i genitori più soddisfatti sono quelli che mandano i figli in una scuola dotata di mensa interna. Ma ormai sono una rarità”.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Simona Gautieri



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it