Scomparso il Prof. Mario Miegge. Il ricordo dell’Università di Ferrara
Tempo di lettura: 2 minuti
da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife
Ieri sera è scomparso Mario Miegge, Professore Emerito dell’Università di Ferrara. Nato ad Aosta nel 1932, Miegge divenne Libero Docente in Filosofia morale nel 1965. Dopo aver insegnato a Urbino, approdò a Ferrara divenendo uno dei fondatori e Preside della Facoltà di Magistero (poi Facoltà di Lettere e Filosofia). Professore Ordinario dal 1971 ha insegnato nel nostro Ateneo Filosofia Teoretica e Filosofia delle Religioni. Miegge fu anche il primo Direttore del neonato Dipartimento di Scienze Umane.
Esordì negli anni ’60 collaborando alla Storia antologica dei problemi filosofici diretta da Ugo Spirito, con il volume Religione (Firenze, Sansoni, 1965). Sempre negli anni ’60 partecipò alla redazione dei Quaderni rossi, fondati da Raniero Panzieri. Negli anni ‘70 collaborò ai corsi delle “150 ore”, organizzati dalla Federazione dei lavoratori metalmeccanici e da altri Sindacati nazionali. Per due legislature fu consigliere comunale a Ferrara, eletto come indipendente nelle liste del PCI. Membro della Chiesa Evangelica Valdese si adoperò per un costante dialogo fra le religioni.
Tra le sue pubblicazioni: Martin Lutero. La Riforma protestante e la nascita delle società moderne (“Libri di base”, Roma, Editori Riuniti, 1983); Il sogno del re di Babilonia (Milano, Feltrinelli, 1994); Che cos’è la coscienza storica? (Ivi, 2004); Capitalismo e modernità. Una lettura protestante (Torino, Claudiana, 2005); Vocazione e lavoro (Ivi, 2010).
La scomparsa di Mario Miegge segna un gravissimo lutto per l’Ateneo ferrarese. Uomo di straordinaria cultura e umanità è stato un autentico punto di riferimento e un vero Maestro per allievi e colleghi.

Sostieni periscopio!
UNIVERSITA’ DI FERRARA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani