Scelte rapide per il sostegno degli operatori ferraresi in ambito culturale.
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Da: Consulente ed Operatore Culturale, Paolo Marcolini.
La diffusione del Coronavirus e le conseguenze economiche, sociali e sanitarie rappresentano variabili nuove, devastanti e complesse da gestire a tutti i livelli e che coinvolgono l’intera popolazione: dal “decisore politico” al lavoratore, dall’imprenditore al genitore. Appare chiaro a molti che questo evento catastrofico che ha colpito e minato la nostra Società, strutturalmente e psicologicamente, ne determinerà anche il mutamento degli stili di vita. Desidero però concentrarmi di seguito su uno specifico ambito, quello delle realtà e dei lavoratori, spesso precari, dei settori dello spettacolo, dei centri culturali e di tutte quelle iniziative che lavorano con un pubblico. Mi scuso se prenderò in considerazione solo questa fascia produttiva evitando, ad esempio, di approfondire la grande difficoltà in cui versano altri comparti culturali del welfare della conoscenza (biblioteche) e del fondamentale sistema educativo.
Desidero quindi suggerire alcune azioni, certamente non complete di tutte le necessità, invitando il mondo della cultura e delle realtà culturali (Imprese, Istituzioni e Terzo Settore) a fare squadra nel segnalare i disagi e nel proporre soluzioni anche innovative.
Dalle disposizioni e dagli aiuti strutturali al settore dell’intrattenimento, dell’aggregazione, dello spettacolo dal vivo dipenderà la riapertura ed il prosieguo di tante attività culturali ed il destino di tanti lavoratori.
Mi rivolgo al Sindaco del Comune di Ferrara Alan Fabbri, all’Assessore alla Cultura Marco Gulinelli, all’Assessore al Bilancio Matteo Fornasini, al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, all’Assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano, all’Assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori ed al Ministro dei Beni Culturali On. Dario Franceschini e vi chiedo di fare presto e di farvi carico direttamente o presso le Istituzioni competenti per:
• Riconoscere l’entità dei danni delle realtà di Ferrara e Provincia e considerare prioritario il mantenimento ed il loro coinvolgimento in ogni attività programmata e futura.
• Azzerare, ridurre, sospendere i canoni di affitto in spazi comunali alle realtà culturali e distribuzione vouchers per sostenere attività in affitto presso privati.
• Azzerare, ridurre, sospendere le tariffe di conduzione spazi (utenze, rifiuti, altro).
• Azzerare, ridurre, sospendere i costi per le pratiche autorizzative: bolli, diritti di segreteria, tasse governative.
• Azzerare, ridurre, sospendere i costi e canoni: SIAE, SCF, diritti di affissione pubblicitaria.
• Sostenere le azioni di raccolta fondi di privati, con effetto moltiplicatore sui versamenti, dedicate al sostegno delle realtà culturali colpite.
• Velocizzare le pratiche per erogazioni contributi già deliberati e rendicontati.
• Snellire percorsi burocratici per accesso al credito ed altre pratiche per ammortizzatori.
• Destinare contributi ai lavoratori del comparto (lavoro dipendente subordinato, parasubordinato, partite iva ed altre forme).
• Disponibilità a titolo gratuito di spazi alternativi a quelli stagionali per recuperare attività estive (sale pubbliche e private, arene e luoghi agibili).
• Coordinamento regionale e provinciale, anche tramite osservatori e/o comitati auto costituiti, di rilevamento bisogni, proposta soluzioni e monitoraggio.
• Riduzioni in campo IVA, INPS, IRPEF e via dicendo per attività e lavoratori del settore culturale.
L’obiettivo comune dovrà essere quello di salvaguardare ciò che c’era prima, non lasciare indietro nessuno, aiutare questo importante comparto del nostro territorio a rinascere. Per riprendersi occorre, però, fare presto.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani