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Da: USB Emilia-Romagna

Si è svolto oggi l’incontro con l’Assessore Regionale alle Politiche alla Salute, Raffaele Donini, e una delegazione dell’Unione Sindacale di Base, in seguito al presidio avvenuto il 29 maggio sotto le torri della Regione Emilia-Romagna e allo sciopero del 2 luglio scorso.

Sono state rappresentate le varie criticità ed emergenze già presenti nel sistema sanitario regionale emerse con forza con la pandemia Covid 19, a partire dalla necessità di rinnovare in tempi brevissimi il CCNL della sanità al fine di garantire aumenti salariali in linea con quelli europei ed il giusto riconoscimento professionale degli operatori sanitari: ricordiamo che la Regione Emilia-Romagna ha la presidenza della Conferenza Stato-Regioni e un ruolo di peso nel Comitato di Settore per il CCNL Sanità.

Abbiamo posto particolare rilievo anche sulla necessità di predisporre con urgenza un piano assunzionale e di stabilizzazione, prevedendo anche la deroga del DL Madia, che possa diminuire i carichi di lavoro e recuperare le prestazioni sanitarie sospese nell’emergenza Covid19.

Abbiamo anche ribadito la necessità di maggiore attenzione rispetto all’applicazione della Legge 81/2008 per la tutela della salute e sicurezza sui posti di lavoro a partire dagli aggiornamenti dei DVR e dalla pianificazione di tamponi per tutto il personale.

Inoltre, abbiamo evidenziato la nostra totale contrarietà alla decisione assunta da Bonaccini, in qualità di Presidente della Conferenza Stato Regioni, di voler finanziare con risorse regionali pubbliche il rinnovo, dopo 13 anni, del CCNL della Sanità Privata. Non è accettabile che a fronte di utili delle multinazionali della Sanità Privata, spesso con sedi fiscali all’estero, sia poi il pubblico a mettere ulteriori risorse economiche. Su questo punto abbiamo sottolineato che serve un’inversione di tendenza che porti alla parificazione dei trattamenti stipendiali e normativi e alla reinternalizzazione dei servizi in appalto. Come serve una revisione generalizzata del sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari assistenziali prevedendo l’inserimento di figure sanitarie sulle 24 ore.

Abbiamo espresso la nostra preoccupazione in merito alla decisione di trasferire posti letto dall’Ospedale Sant’Orsola e Bentivoglio, a causa di ristrutturazioni, a strutture private convenzionate. Abbiamo chiesto la riattivazione immediata di tutti i Pronto Soccorso/Punto di Primo Intervento su tutto il territorio regionale.

L’Assessore nel merito ha dato subito alcune risposte, nello specifico ha illustrato il piano assunzionale partito in questi mesi, che porterà all’assunzione a tempo determinato di 4423 figure sanitare, di cui 2300 infermieri e 1700 OS, con l’impegno, laddove si riescano a recuperare le risorse, di stabilizzarle. Ovviamente riteniamo tale piano insufficiente per recuperare anche solo in parte la grave carenza d’organico anche pre-Covid 19 e poiché si va ad alimentare un nuovo precariato.

Rispetto al piano di recupero delle prestazioni sanitarie sospese con l’emergenza Covid, l’Assessore ha detto che l’ipotesi di ricorrere al privato sarà residuale rispetto a soluzioni che prevedano il potenziamento dell’attività pubblicata.

Abbiamo chiesto, infine, un confronto anche per quanto riguarda la contrattazione territoriale, impegnandoci ad inviare una nostra piattaforma regionale.

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