Sanità. Quarant’anni della Legge Basaglia. Regione e Aziende sanitarie celebrano l’anniversario: le iniziative da Piacenza a Rimini. Venturi: “Riforma sempre attuale, in Emilia-Romagna lavoriamo da anni per la tutela dei diritti, l’inserimento lavorativo e la permanenza della persona nel proprio contesto di vita”
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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna
Nel 2017 in regione 80.225 pazienti assistiti dai Centri di salute mentale. La diagnosi prevalente è schizofrenia e altre psicosi (23%), con prestazioni erogate prevalentemente (60%) in regime ambulatoriale. Con il nuovo Piano sociale e sanitario, particolare attenzione alla qualificazione dei percorsi educativi e di cura per gli adolescenti con problemi psicopatologici
Bologna – “40 anni di apertura mentale, anniversario della legge 180”. É questo il messaggio, realizzato in forma di logo, che la Regione Emilia-Romagna ha scelto per i quarant’anni della ‘Legge Basaglia’ (promulgata il 13 maggio 1978) e che viene utilizzato dalle Aziende sanitarie nella comunicazione delle diverse iniziative in programma, da Piacenza a Rimini, con un calendario di appuntamenti che si concentrano nei prossimi giorni ma si snoderanno lungo tutto l’arco dell’anno.
Un anniversario importante, che ricorda una vera e propria rivoluzione: in quel maggio del 1978 si giunse a un rifiuto dei metodi, dei luoghi, delle concezioni consolidate in due secoli di attività e che costituivano i pilastri della pratica manicomiale. Nello stesso anno in cui fu istituito il Servizio sanitario nazionale, l’Italia sancì norme per rendere esigibile il diritto alla cura, contrapposto alla custodia, per le persone con disturbi mentali. Tuttora la riforma psichiatrica italiana è l’esempio di deistituzionalizzazione più radicale e completa del mondo occidentale.
A questa riforma, che ha portato alla chiusura degli Ospedali psichiatrici civili, si è recentemente affiancata la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), per coniugare sempre più le esigenze di sicurezza con quelle della cura. In Emilia-Romagna i principi della legge 180 sono stati tradotti in una rete di servizi il cui pilastro è costituito dai Centri di salute mentale. Attorno, ruotano i servizi per l’emergenza-urgenza e i centri, semiresidenziali e residenziali, per la riabilitazione o l’abitare “assistito”.
“Il nuovo Piano sociale e sanitario della Regione- spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- conferma e rafforza le scelte fatte già da anni, e che riconoscono l’attualità dei principi della riforma introdotta da Basaglia, orientandosi verso un sistema di comunità: la tutela della salute mentale della popolazione, infatti, non è un tema di competenza esclusiva del mondo sanitario o della psichiatria. Lotta allo stigma sociale, tutela dei diritti, inserimento lavorativo per le persone fragili e vulnerabili, supporto alla permanenza del malato nel proprio contesto di vita: sono queste le priorità”.
Gli assistiti dai Centri di salute mentale in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna nel 2017 sono state assistite dai Centri di salute mentale 80.225 persone. La diagnosi prevalente è schizofrenia e altre psicosi (23%) seguita dai disturbi depressivi (22%), disturbi di personalità (11,5%), disturbi nevrotici (11%). Le prestazioni vengono erogate nel 60% in regime ambulatoriale, nel 19% in semiresidenze, nell’8,5% a domicilio, nel 5% in residenze sanitarie o sociosanitarie, nell’1% in regime ospedaliero.
Come opera il Servizio sanitario regionale
Il Servizio sanitario regionale opera cercando di valorizzare le competenze e le capacità del paziente con disturbi mentali, per arrivare a una vera condivisione del progetto assistenziale, che va attuato il più possibile in contesti di vita ordinari. Per questo, dove possibile, viene ridotto al massimo il ricorso a trattamenti coercitivi (come i trattamenti sanitari obbligatori) e si punta invece a costruire un’azione condivisa. Inoltre, il Piano dedica particolare attenzione a una qualificazione dei percorsi educativi e di cura per adolescenti e giovani adulti con problemi psicopatologici, nella consapevolezza che i disturbi mentali dell’adulto hanno radici nell’infanzia e nell’adolescenza.
Gli appuntamenti in regione
In occasione dei 40 anni dall’approvazione della legge Basaglia, la Regione ha deciso di promuovere le numerose iniziative organizzate dalle Aziende Usl in collaborazione con gli enti locali, il terzo settore e le associazioni di utenti e familiari.
Questi gli appuntamenti sul territorio regionale (maggiori informazioni sono disponibili sui siti delle Aziende sanitarie):
Rimini
Dall’11 al 13 ottobre, Rimini ospiterà il XIII congresso nazionale della Siep (Società italiana di epidemiologia psichiatrica) dal titolo “Amarcord 180”: andare oltre la rievocazione e ripensare alla struttura, all’organizzazione e alle priorità dei Dipartimenti di salute mentale all’interno dei cambiamenti del sistema sanitario.
Reggio Emilia
11 maggio – “Legge 180/78. Per una società senza manicomi”. Ricordando un cambiamento epocale si rifletterà sulla Legge 180, sul suo stato di applicazione e sull’attualità dei suoi valori ancora oggi, dove parole come coesione sociale e rispetto della diversità non sono da dare per scontate. Inoltre, fino al 20 maggio verranno realizzate altre iniziative, tra cui visite guidate al Parco San Lazzaro e al Museo di storia della psichiatria. In settembre si prosegue con le iniziative della Settimana della salute mentale.
Imola
12 maggio – “Ricordando Basaglia e la legge 180. E i prossimi 40 anni?” A partire dalla celebrazione dei 40 anni dalla legge Basaglia si parlerà del presente e delle prospettive future della salute mentale nei termini di una “ricontestualizzazione” della Legge 180. Da marzo a giugno si terrà la rassegna “Oltre la siepe” a cura di Ausl, Comune e Associazioni.
Bologna
23 maggio – “La libertà è (ancora) terapeutica?” Dopo la chiusura degli Opg: i percorsi di cura e di recupero delle persone con disturbi mentali autori di reato.
28 maggio – “I teatri della salute mentale: sul palco con Basaglia dopo quaranta anni”. Il convegno intende ribadire e rilanciare il valore del percorso collettivo promosso dai dipartimenti di Salute mentale e Dipendenze patologiche della regione sia come buona pratica per il miglioramento del benessere dei cittadini, sia come volano per attivare processi di partecipazione e creazione del welfare culturale.
6 giugno – I Dipartimenti di salute mentale e Dipendenze patologiche di Imola e Bologna organizzano il convegno “La tutela delle persone fragili. Amministrazione di sostegno, interdizione ed inabilitazione oggi”.
Modena
30 maggio – “40 anni di 180 tra libertà e coercizione. Strumenti per promuovere la volontarietà delle cure in psichiatria” sui temi di libertà e coercizione (contenzioni, trattamenti sanitari obbligatori, misure restrittive della libertà personale per pazienti autori di reato).
Nel mese di ottobre si tiene la rassegna annuale “Màt – Settimana della salute mentale”.
Ferrara
15 giugno – “Trattamenti psicosociali basati sull’evidenza e orientati al recovery nella psichiatria di comunità”: convegno in occasione del 40° anniversario della legge 180.
Piacenza
21 settembre – “Da 180 a 360°. Ampliare l’obiettivo ai nuovi bisogni di salute mentale”: convegno sui temi di psichiatria infanzia e adolescenza, psicopatologia delle dipendenze, psichiatria transculturale.
Parma
Da settembre a dicembre si svolge la rassegna annuale “La salute della salute mentale”, dal titolo “Prendersi cura”.
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