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Da: Regione Emilia Romagna

Operativi anche sulla realtà bolognese e sul Sant’Orsola, che l’assessore visiterà già nei prossimi giorni. “Con la Direzione aziendale, la Conferenza territoriale sociosanitaria e l’Università esprimerò il nostro orientamento strategico per le soluzioni relative agli spazi, alla luce delle nuove esigenze di sicurezza, e la dotazione di posti letto. Continueremo ad investire dando risposte per l’immediato e per il futuro: ospedali cittadini più ; rete territoriale dei servizi”

La Regione sarà al fianco di tutte le Aziende sanitarie locali e ospedaliere dell’Emilia-Romagna, per accompagnarle e sostenerle nella grande sfida volta al graduale ritorno alla normalità. A partire dalla ripresa dell’erogazione di tutte le prestazioni sanitarie sospese durante la fase acuta dell’epidemia, ma anche dando risposta ai nuovi bisogni sanitari della popolazione.

A fare il punto sulla organizzazione della sanità emiliano-romagnola nella fase post emergenza Coronavirus è stato oggi in Commissione assembleare l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

“Lo abbiamo fatto in emergenza- ha ricordato- quando era necessario il coordinamento delle strutture ospedaliere, soprattutto per i ricoveri in terapia intensiva, intendiamo farlo ora, perché siano garantite in modo graduale e progressivo sempre più visite, ricoveri, interventi chirurgici in modo adeguato e sicuro. Insieme abbiamo retto nella fase più dura, insieme ricostruiremo adesso”.

“Si deve fare molto lavoro, farlo bene, farlo insieme, con il contributo fondamentale dei professionisti, raggiungere in tempi rapidi risultati importanti, per assicurare il diritto alla salute dei nostri cittadini. Si devono quindi compiere scelte, anche difficili, ma al tempo stesso cogliere opportunità straordinarie per la sanità pubblica, attraverso investimenti sulle strutture e sul capitale umano”.

Un impegno totale che riguarda anche la realtà bolognese e, in particolare, il policlinico S.Orsola, fra i più importanti della sanità regionale e nazionale. In un incontro con le Aziende sanitarie bolognesi svoltosi il 26 maggio scorso, l’assessore ha ricordato che gli fu rappresentata la “situazione assai critica sul piano tecnico-logistico dell’Ospedale Sant’Orsola, legata al fatto che diverse aree presentano standard poco compatibili con le misure di distanziamento necessarie per i degenti”. E un primo quadro della situazione era stato illustrato i giorni precedenti alla direzione dell’Assessorato, che subito aveva dato la massima disponibilità a valutare nel dettaglio tutti gli aspetti della futura riorganizzazione logistica.

Da questa premessa, la linea indicata dall’assessore e illustrata in Commissione questa mattina: “Le indicazioni che intendo condividere con la Direzione aziendale, con la Conferenza territoriale sociosanitaria e con l’Università sono chiare. Per prima cosa occorre la massima trasparenza, evidenza ed oggettività, nel definire la situazione logistica del Sant’Orsola, per essere certi che all’interno dell’area Ospedaliera non vi siano alternative praticabili per interventi immediati sulla struttura che possano superare, almeno in parte, alcune delle criticità rappresentate”.

Il secondo punto fermo è quello di valutare con l’Ausl di Bologna “la possibilità non solo e non tanto di reperire spazi adeguati in tempi brevi, nelle varie strutture ospedaliere, ma di promuovere ulteriori progetti interaziendali di prospettiva, capaci di valorizzare l’eccellenza del sistema sanitario pubblico ed universalistico dell’Emilia-Romagna”. “Non si tratta solo di come e dove prendere spazi e stanze, ma di progettare il futuro, facendo emergere una visione innovativa della sanità- ha aggiunto Donini-. Senza limitarsi alle strutture ospedaliere cittadine, ma considerando tutti gli ospedali del territorio metropolitano, affinché questa fase di necessità possa anche trasformarsi in un’opportunità per la sanità pubblica del territorio. Infatti, come ci ha insegnato l’emergenza Covid, l’investimento sul territorio è importante e va sostenuto e ben valutato con priorità assoluta”.

Una valorizzazione che dovrà passare innanzitutto dalla relazione del territorio con l’Università, come patrimonio di saperi e competenze. Poi dalla possibilità di rivolgersi anche a strutture private, “laddove lo si rendesse necessario ed a condizioni eque e sostenibili per il sistema pubblico”. Infine, un altro aspetto evidenziato da Donini è che le possibili modifiche nella dotazione dei posti letto saranno solo transitorie e le tempistiche dovranno essere oggetto di specifici impegni”. Lungimiranza e coraggio sono i due elementi imprescindibili per pensare al futuro ai quali si è richiamato l’assessore, preannunciando una visita al Sant’Orsola già nei prossimi giorni.

“Dal confronto con gli amministratori locali, i sindacati e gli ordini professionali devono uscire soluzioni adeguate e condivise, in tutti i territori della regione. Metteremo tutte le nostre energie al servizio di questi obiettivi. In poche settimane ho già avuto modo di visitare diversi ospedali dell’Emilia-Romagna poiché per un amministratore è fondamentale esserci, vedere, capire dalla viva voce dei protagonisti le opportunità da valorizzare e le criticità da affrontare, ma soprattutto per ringraziare gli operatori e i professionisti sanitari per l’encomiabile lavoro svolto nel contrasto all’epidemia. Sicuramente- ha chiuso Donini- nei prossimi giorni sarò al Sant’Orsola per capire come affrontare insieme e al meglio la situazione”

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