Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna
L’incontro oggi in viale Aldo Moro tra il presidente Bonaccini, l’assessore Venturi, il sindaco Toselli e il direttore generale dell’Azienda Ausl di Ferrara Vagnini.
Bologna – Nascite in aumento a Cento, nel ferrarese: ogni anno sono quasi 500 i parti che avvengono all’Ospedale S.S. Annunziata, il numero minimo considerato indispensabile per fornire cure perinatali sicure. E la Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno per continuare a garantire l’operatività del Punto Nascita, con personale, attrezzature e tecnologie adeguate, in modo da continuare a rendere operativa la deroga concessa dal ministero della Salute alla struttura. Ne hanno parlato oggi in un incontro in viale Aldo Moro il presidente della Regione Stefano Bonaccini, l’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, e il direttore generale dell’Ausl di Ferrara, Claudio Vagnini.
“Ci sono tutte le condizioni- hanno detto Bonaccini e Venturi- per confermare l’impegno della Regione per l’ospedale S.S. Annunziata e gli investimenti sull’attività dei professionisti e sulle strutture, con l’obiettivo di mantenere e rendere sempre più attrattivo il Punto nascita”.
“L’attenzione al nostro Punto Nascita è un segnale importante della Regione per il territorio- ha affermato il sindaco Toselli.- Un ottimo risultato che ripaga anche dell’impegno profuso in questi anni per salvaguardare l’ospedale e il punto nascita. La Regione si è dimostrata particolarmente sensibile vicina al territorio. Assieme alle misure per le rette dei nidi, rappresenta importante politica di sostegno alle famiglie e di attenzione alle mamme e ai bambini”.
Va in questa direzione anche la scelta di collocare il Consultorio familiare all’interno dello stesso ospedale, per garantire alle donne un’assistenza completa, prima e dopo il parto.
Nel corso dell’incontro di questa mattina, la Regione ha garantito in tempi rapidi all’ospedale S.S. Annunziata l’assegnazione dei primariati di ortopedia, radiologia e terapia intensiva, attualmente scoperti, così da assicurare la massima operatività all’ospedale di Cento.
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