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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Il rettore dell’Università di Ferrara, il presidente Bonaccini, l’assessore Venturi e i rettori Ubertini (Bologna), Andrisano (Modena-Reggio Emilia) e Borghi (Parma) presentano l’intesa che porta a una programmazione condivisa: obiettivo, migliorare ulteriormente la qualità del servizio sanitario. Nasce il Comitato regionale di indirizzo. Bonaccini: “Investiamo in qualità dei servizi e cura delle persone”. Venturi: “Maggior valore per i nostri ospedali e università”

Bologna – Regione e Università insieme per migliorare ulteriormente la qualità del Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna. È stato approvato oggi un Protocollo di intesa tra la Regione e gli atenei di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma che porta a una programmazione condivisa, in particolare sulle attività assistenziali essenziali e quelle didattiche e della ricerca.

A sottoscrivere il protocollo, presentato oggi in una conferenza stampa a Bologna, nella sede della Regione, il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e i quattro rettori: Francesco Ubertini (Università di Bologna), Giorgio Zauli (Università di Ferrara), Angelo Oreste Andrisano (Università di Modena-Reggio Emilia), Loris Borghi (Università di Parma). Il Protocollo segue il precedente, del 2005, di cui si riconosce la validità dell’impianto generale e delle premesse di principio, prendendo però atto dei cambiamenti istituzionali, normativi e organizzativi intervenuti in questi anni.

Il rettore Giorgio Zauli esprime “apprezzamento per questa intesa che riconosce l’esistenza di quattro grandi scuole di medicina: non a caso, gli studenti sono in aumento nelle facoltà di Medicina di tutti e quattro gli atenei. E la scelta dei dipartimenti interaziendali è una scelta di grande modernità”.

In base all’intesa, viene istituito il Comitato regionale di indirizzo, presieduto dall’assessore regionale alle Politiche per la salute e composto dai quattro rettori, oltre che da quattro membri nominati dalla Giunta regionale. Al Comitato saranno affidate molte future scelte strategiche, che diverranno comuni tra Servizio sanitario regionale e Università,per garantire l’integrazione tra la programmazione sanitaria regionale e le attività formative e di ricerca delle Università: dalle proposte formative agli indirizzi per l’istituzione dei Dipartimenti ad attività integrata interaziendale, alle indicazioni sulle modalità di determinazione dei requisiti necessari per l’inclusione nelle reti formative delle strutture assistenziali e alla definizione dei programmi di ricerca di comune interesse.

Inoltre, le Università parteciperanno come invitate in modo permanente ai lavori delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, importanti per la valutazione dell’equa distribuzione dei servizi sociali e sanitari e per la promozione della salute a livello locale.

“La programmazione, se fatta e condivisa insieme, sono convinto possa dare ottimi risultati in termini di qualità. È l’obiettivo che intendiamo raggiungere con l’accordo che presentiamo oggi e che ritengo strategico perché ancora una volta ci consente di operare in stretto rapporto con le università del nostro territorio.- ha dichiarato durante la conferenza stampa il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini-. L’abbiamo già fatto, ad esempio , con la firma del patto per il lavoro e continueremo a farlo- prosegue il presidente- a dimostrazione della ferma volontà di questa Giunta nel ritenere fondamentale il ruolo della ricerca nello sviluppo economico della nostra regione e , in questo caso specifico nella qualità del nostro sistema sanitario. Infatti,- conclude- come ho già avuto modo di dire, ma voglio ribadire ancora una volta, è per noi fondamentale investire sulla qualità e sulla cura delle persone, senza lasciare indietro nessuno.”

“Con il Protocollo, valido per i prossimi cinque anni, abbiamo voluto fare un passo avanti rispetto all’accordo precedente, tenendo conto delle riforme significative degli ultimi anni che hanno riguardato gli atenei e il patto per la salute-sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.- Si tratta di un protocollo che rispetto a questi nuovi scenari rafforza e sostanzia l’esercizio effettivo della programmazione congiunta, la quale- sottolinea- pur nel rispetto delle reciproche autonomie porterà a un maggior valore dei nostri ospedali e delle nostre Università. Sottolineo ancora l’importanza e la grande valenza istituzionale del nuovo strumento di integrazione e di programmazione del quale ci siamo dotati, quale è il Comitato regionale di indirizzo, alla cui regia saranno affidate decisioni e progetti futuri di grande significato per la ricerca e la sperimentazione clinica”.

Per Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna, “con questo protocollo introduciamo un cambio di prospettiva importante, definendo una cornice che mette a disposizione strumenti innovativi: penso soprattutto alla ricerca e alla formazione, mettendo al centro gli studenti, spesso citati nell’intesa. Un risultato che si inserisce all’interno dell’ottimo lavoro che stiamo portando avanti come atenei insieme alla Regione”. Per Angelo Oreste Andrisano, rettore dell’Università di Modena-Reggio Emilia, “siamo di fronte a un Protocollo importante, il cui rinnovo era atteso da tempo, che sancisce la nascita di un nuovo spirito di collaborazione tra medici, tecnici e ricercatori”. Loris Borghi, rettore dell’Università di Parma, sottolinea come “l’intesa abbia un grande significato politico e organizzativo e si inserisce in un nuovo clima, favorito dalla Giunta regionale, che vede le università come fattore importante per lo sviluppo economico dell’Emilia-Romagna: mai come prima gli atenei regionali sono chiamati a dare il proprio contributo, coordinato, per la crescita dei territori”

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