Sanità. Dai terremoti alle epidemie, alle calamità naturali, ecco il Piano per la gestione delle emergenze/urgenze dell’Emilia-Romagna. Obiettivo del documento appena approvato dalla Giunta regionale: elaborare modelli ad hoc per affrontare situazioni di grande criticità in capo ai Dipartimenti di sanità pubblica. L’assessore Donini: “Importante ridefinire in un’ottica sempre più di squadra il sistema regionale di risposta ad eventi critici che possono colpire la popolazione”
Confermata inoltre la composizione dell’Unità di crisi del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica della Regione. Verrà nominato anche uno specifico Gruppo regionale Pandemia influenzale
Bologna – Un’epidemia che colpisce gli uomini o gli animali. Un terremoto o qualsiasi altra calamità naturale. Un incidente causato da sostanze chimiche o legato ad attività di trasporto. Emergenze che vanno affrontate, e superate, in modo tempestivo ed efficace, e che richiedono pertanto un’organizzazione complessa.
A quest’obiettivo guarda il Piano per la gestione delle emergenze di competenza dei Dipartimenti di sanità pubblica, che è stato appena approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna: uno strumento utile a definire specifici “modelli operativi” di intervento, per articolare e organizzare in modo sempre più efficace il sistema regionale dell’emergenza/urgenza.
“La pandemia da Coronavirus- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- ha mostrato come sia importante avere un sistema di risposta alle emergenze sanitarie che possono colpire la popolazione, in modo da garantire l’efficienza e l’efficacia degli interventi per la gestione e il superamento di eventi critici. Con questo Piano diamo la cornice entro cui si dovranno collocare e predisporre i modelli concreti di intervento, alcuni dei quali già in fase di definizione, con la collaborazione dei soggetti competenti. È fondamentale, infatti, l’integrazione e il coinvolgimento, nella fase di pianificazione, dei diversi ‘attori’, a tutti i livelli territoriali”.
“Fare squadra, lavorare insieme è fondamentale- chiude Donini- ancor più quando si parla di emergenze sanitarie, e in Emilia-Romagna da sempre è questo il metodo che utilizziamo”.
Insieme all’approvazione del Piano per la gestione delle emergenze (il primo di questo tipo, che sostituisce il precedente focalizzato sulle pandemie) la Giunta ha confermato la composizione dell’Unità di crisi del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica della Regione; sarà il responsabile del Servizio a predisporre e approvare i modelli operativi per la gestione delle attività di emergenza di competenza dei Dipartimenti delle Aziende Usl.
Contestualmente, il direttore generale Cura della Persona, Salute e Welfare nominerà uno specifico Gruppo regionale Pandemia influenzale, che dovrà elaborare una proposta di aggiornamento e adeguamento del “Piano regionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale”.
I modelli operativi
Attraverso specifici gruppi tecnici interdisciplinari, saranno dunque elaborati modelli di intervento – tenendo conto del personale, dei mezzi, delle risorse finanziarie e delle strutture disponibili – per ogni scenario di rischio, in modo da ribadire la catena delle responsabilità e della reperibilità in emergenza e le modalità di attivazione del Nucleo di coordinamento dipartimentale specifico. Modelli che, proprio perché si parla di scenari diversi e imprevedibili, sono “strumenti dinamici” e modificabili, che tengono conto dei cambiamenti all’interno del sistema territoriale, ma anche socio-sanitario o istituzionale: pertanto vanno costantemente verificati e aggiornati.
Non solo, dovranno essere stabilite con precisione anche le modalità di ricezione della segnalazione di un’emergenza, l’individuazione di eventuali interfacce interne o esterne che occorre coinvolgere per l’acquisizione di servizi e la definizione delle competenze di intervento rispetto all’evento calamitoso (Ausl, Arpae, Vigili del fuoco), e i provvedimenti previsti (da nessun provvedimento al confinamento temporaneo o allontanamento dei residenti).
Il Piano, infine, pone grande attenzione alla formazione, con la garanzia – da parte del Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità pubblica della Regione – di percorsi mirati a gruppi di operatori del territorio, individuati in base a specifiche emergenze ritenute di volta in volta prioritarie. Sarà a cura delle Aziende sanitarie locali organizzareperiodicamenteiniziative formative e di aggiornamento sul tema delle emergenze di competenza specifica dei Dipartimenti di sanità pubblica.
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