SALUTE & BENESSERE
L’incubo lombalgia con l’osteopata vola via
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I dolori alla colonna vertebrale sono un disturbo abbastanza frequente. Il più noto dei mal di schiena è il famoso “colpo della strega” che arriva intenso ed improvviso nella parte inferiore mentre si sta spostando un peso. Poiché il peso del corpo si è scaricato soprattutto sulla zona lombare, lo stato di sofferenza e i dolori che ne derivano vengono definiti “lombalgia”, un’entità clinica largamente benigna che migliora spontaneamente in poche settimane, riservando i maggiori problemi (mal di schiena cronico) ad un ristretto numero di soggetti.
In inglese, il dolore è definito in modo più appropriato “low back pain” (dolore alla parte bassa della colonna). Il dolore è “a sbarra“, cioè trasversale nella parte lombare con possibile irradiazione al nervo sciatico (lombosciatalgia). Quando la lombalgia è cronicizzata può essere riacutizzata da determinate posture (ad esempio stare troppo tempo in piedi nella stessa posizione o seduti durante la guida in auto per lunghi percorsi).
Questa patologia interessa l’80% della popolazione almeno una volta nella vita. A soffrirne maggiormente sono le persone con un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, ma non mancano casi di ragazzi che hanno meno di 20 anni. Le condizioni che possono determinarne la causa ed il persistere della lombalgia sono numerose, a volte anche non localizzate nella colonna vertebrale. Le cause che generano questa malattia producono fenomeni di degenerazione discale, cioè l’invecchiamento più o meno precoce dei dischi intervertebrali. La lombalgia è una delle cause più frequenti di inabilità temporanea al lavoro.
La colonna vertebrale
La colonna vertebrale è costituita da 34 vertebre e dai dischi intervertebrali. Le vertebre si suddividono in 7 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche, 5 vertebre lombari, 5 vertebre coccigee. Le vertebre sacrali sono fuse nell’osso sacro, le coccigee nell’osso coccigeo. La colonna vertebrale sostiene tutto il carico del corpo umano, è il centro dell’equilibrio, del collegamento del cervello con i 5 organi di senso, i quattro arti, i legamenti, le ossa e i muscoli. Grazie all’azione dei muscoli, dei legamenti e delle capsule articolari, siamo in grado di stare in piedi e muoverci in tutte le direzioni. L’eleganza e la bellezza del movimento dipendono fondamentalmente dalla cooperazione tra vertebre, articolazioni, legamenti e muscoli. In particolare la colonna vertebrale ha la funzione di contenere il midollo, dare solidità e permettere qualunque movimento, svolgendo anche un’azione di protezione del sistema nervoso e del midollo spinale.
Purtroppo però la colonna è anche il luogo privilegiato dove si imprimono i nostri blocchi, le paure, il rifiuto di evolvere e dove si scaricano tutte le nostre tensioni. La colonna vertebrale infatti non è un asse diritto, ma è composto da una serie di curve che danno notevole solidità e flessibilità al corpo, grazie alla presenza di cerniere di rotazione. Occorre quindi mantenere questa flessibilità per il benessere generale della persona.
Diverse le cause della lombalgia, di seguito le più comuni
1 disturbi legamentosi;
2 disturbi delle articolazioni posteriori;
3 problemi discali-protrusioni;
4 infiammazioni radicolari;
5 disturbi viscerali;
6 alterazioni degenerative;
7 malattie metaboliche;
8 squilibri energetici;
9 contratture muscolari;
10 forme tumorali.
I Disturbi legamentosi sono quei dolori correlati ai piccoli o lunghi legamenti che limitano la mobilità della colonna. Difatti i legamenti situati dietro la colonna quando vengono stirati, si infiammano determinando dolore. Tutto ciò può essere causa di una lombalgia da carico, da stress, da scorretta posizione o da strappo e movimento brusco.
Problemi discali o “protrusioni” sono problemi inerenti il disco che si schiaccia, e sono dovuti a vari motivi, dal sovrappeso a motivi fisici e posturali. Quando succede questo, il disco tende a scivolare in dietro o avanti. In presenza quindi di una protrusione il legamento che è estremamente innervato risulta molto sensibile alla minima pressione. Nella protrusione discale che ha 3 livelli di gravità, il legamento cedendo crea dolore sempre più forte perché il disco spinge il legamento fino al canale vertebrale e quando il disco arriva a toccare la “dura madre” si crea il classico “colpo della strega” [leggi un precedente articolo sul tema].
Le infiammazioni radicolari sono le ernie del disco, l’Herpes Zoster, la neurite e l’artrite reumatoide. Nell’ernia del disco si può determinare una compressione della radice nervosa che può dar luogo a dolore lungo la gamba, al polpaccio con formicolio e perdita della sensibilità.
I disturbi viscerali possono essere dovuti a problemi intestinali, digestivi o ginecologici. Le sciatiche della parte sinistra del corpo spesso sono dovute a problemi legati ad un mal funzionamento dell’intestino, mentre sciatiche nella parte destra sono legati a 9 problemi meccanici discali. Molto spesso nel 90% dei casi i problemi dell’intestino, in particolare la stipsi determina dolori del tratto lombare. Anche un mal funzionamento della valvola ileocecale, può dare sindromi a livello del disco intervertebrale. Il gonfiore del disco può essere causa del dolore alla zona lombare o lungo il nervo sciatico. Anche nel periodo dell’ovulazione e durante la fase mestruale possono comparire dolori nel tratto lombare.
La diagnosi osteopatica
L’obiettivo della diagnosi osteopatica è quello di stabilire con successo le diverse cause (tra cui impianti di risalita) che inducono allo sviluppo e al mantenimento del dolore nel paziente.
Ecco un elenco parziale delle cause più comuni del mal di schiena che emergono dalla diagnosi osteopatica:
1 blocco della mobilità vertebraleblocco del bacino (sacro-iliaco, sinfisi pubica);
2 attaccamento di un nervo (sciatica, femorale);
3 disfunzione articolare dell’anca, ginocchio, caviglia/piede;
4 disfunzioni delle curve vertebrali (iperlordosi e ipercifosi, atteggiamento scoliotico o verticalizzazione della colonna);
5 attaccamento viscerale (spasmi del colon sigmoideo, fissazione del rene, congestione pelvica);
6 aderenze cicatriziali (taglio cesareo, appendicectomia);
7 stile di vita del paziente (lavoro, postura, alimentazione, stress, ecc.).
Il trattamento osteopatico
La scelta del tipo di manipolazioni e del numero di sedute dipendono dalla formazione specifica dell’osteopata e dal tipo di disturbo da trattare, ma soprattutto dalla risposta della persona al trattamento. In linea di massima, un disturbo acuto come un dolore provocato da un trauma richiede da due a quattro sedute (ma se il trauma è serio o molto esteso, per esempio dopo un incidente stradale, bisogna aspettare almeno due settimane prima di intervenire).
Un problema cronico, che dura da tempo, come il mal di schiena costante di chi sta a lungo in piedi, dopo un trattamento di tre-cinque sedute ravvicinate (una alla settimana), spesso dà risultati abbastanza immediati ma che devono essere mantenuti con incorni più distanziati (una volta al mese).
L’osteopata decide quale percorso proporre basandosi sulle proprie qualità palpatorie, di osservazione, di diagnosi osteopatica e posturale, nonché ergonomica; non sottovalutando, comunque, ove necessario, il ricorso a più approfondite valutazioni (Rmn o Tac) o indirizzandovi a colleghi professionisti (neurologi, ortopedici, etc.).
Il trattamento osteopatico è spesso il più efficace intervento per provare a correggere questo genere di problemi. La maggior parte delle persone pensa che il dolore alla schiena sia il risultato di un trauma, in realtà ci sono molte malattie che si manifestano con i sintomi del mal di schiena o con problemi pelvici, tra queste dolori addominali, stati di ansia, artrite, spondilosi cervicale o lombare, dermatiti, patologie renali, reumatismi e tumori.
Il trattamento osteopatico è comunque utile per far diminuire il dolore o lo stress che queste patologie comportano, includendo tecniche manuali con manovre delicatissime per decomprimere il disco e la radice compressi, e tecniche sui tessuti molli. Compito dell’osteopata non è solo quello di somministrare il trattamento, ma anche quello di dare consigli su come mantenere i risultati ottenuti, tramite, ad esempio, la ginnastica osteopatica.
* Nuccio Russo è osteopata, esercita a Trapani e a Ferrara
nucciorusso@hotmail.com
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Nuccio Russo
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