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Chi soffre di bruxismo digrigna e stringe i denti in maniera inconsulta ed involontaria mentre dorme. Si tratta di un disturbo piuttosto diffuso (pare che circa il 50% della popolazione mondiale ne soffra) che può presentarsi in forma accentuata: gli episodi notturni possono essere più o meno acuti, soprattutto quando il sonno diventa profondo, nella cosiddetta fase Rem. Le conseguenze di tale disturbo, che può colpire indifferentemente bambini e adulti, sono il progressivo deterioramento dei denti a causa del continuo sfregamento delle arcate dentali, la compromissione della funzione masticatoria e l’insorgere di patologie che riguardano le ossa e lo scheletro, come per esempio alcune forme di cefalea. Il problema in questi casi è che il soggetto non ne è consapevole, perché dorme, quindi la diagnosi potrebbe rivelarsi difficoltosa, inoltre non se ne conoscono le cause e non vi sono farmaci in grado di curarlo.
Bisogna chiarire però che non si tratta di una malattia ma di una parafunzione. Con questo termine si indica tutto ciò che un sistema (in questo caso la bocca o sistema stomatognatico) può fare, ma che esula dalle sue normali funzioni; tutti noi serriamo i denti centinaia di volte al giorno, ma si parla di parafunzione quando la forza è eccessiva e l’atto viene compiuto non per scopi funzionali (come masticare o deglutire). Ad oggi questa parafunzione viene definita come l’abitudine di serrare, digrignare e stringere i denti, un atto notturno o diurno, che provoca la chiusura e il serramento dei mascellari per fini non funzionali o un disordine psicofisiologico che causa abitudini parafunzionali notturne e/o diurne.

La diagnosi
Il serramento (bruxismo statico o centrico) è causato da contrazioni inconsce senza movimenti laterali dei muscoli masticatori, che possono essere attivate a livello del sistema nervoso centrale e si presentano solitamente di giorno. Il digrignamento (bruxismo dinamico o eccentrico) è stimolato da impulsi generati dal midollo spinale, dovuti a stress fisici o psicologici, che provocano scariche muscolari con movimenti laterali mandibolari, durante il sonno. Entrambe le forme di bruxismo si manifestano come contrazioni muscolari, che possono essere intermittenti o presentarsi per lunghi periodi di tempo. Di solito la diagnosi del bruxismo viene effettuata quando il soggetto riferisce anche altri sintomi ad esso associati, per esempio disturbi localizzati alla mandibola (che durante gli episodi si muove in modo veloce), frequenti mal di orecchie o di testa, particolare sensibilità al caldo o al freddo. Spesso i pazienti riferiscono emicranie o cefalee, rumori articolari, limitazioni del movimento mandibolare, dolore a viso, collo, spalle e torace, muscoli del viso affaticati o ingrossati, sonno non ristoratore con senso di fatica o dolore al risveglio, rumori di digrignamento durante il sonno, segni di usura dentaria fino ad avere denti mobili o spostati, difficoltà ad addormentarsi, stanchezza diurna, ecc. Anche la postura scorretta che si assume durante la giornata può essere un fattore scatenante.

I rimedi
Come già detto non vi sono farmaci in grado di curare il bruxismo, ma esistono dei rimedi e degli accorgimenti da adottare per ridurre il dolore provocato dal digrignare i denti. Si tratta di semplici esercizi che si possono eseguire anche a casa: prima di tutto, è importante rilassare più volte durante la giornata i muscoli mandibolari sotto tensione, con massaggi leggeri e delicati; ci sono poi esercizi di stretching specifici per la zona del viso, che vanno eseguiti quotidianamente; rilassare i muscoli delle spalle e del collo per evitare contratture involontarie; è fondamentale, inoltre, ridurre il più possibile le situazioni di ansia e stress, con l’ausilio di tecniche di rilassamento che riportino equilibrio psico-fisico. Per quanto riguarda l’alimentazione, si consiglia di non mangiare alimenti troppo duri, per non creare ulteriore pressione sulla mandibola già dolorante.

Il protocollo terapeutico può prevedere anche un intervento multidisciplinare: accanto all’odontoiatra opera un osteopata!

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it