Saldi: parla il presidente di Confartigianato
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da: ufficio stampa Confartigianato
«Il commercio non è fatto solo di abbigliamento». Guido Montanari, Presidente Confartigianato Ferrara, ma soprattutto titolare dell’oreficeria Maris di via Bersaglieri del Po, è «stancato» di verificare che la misura dei consumi o non consumi ferraresi passa solo per le attività di vestiario. «C’è molto di più», tuona, «casalinghi e ferramente compresi, ma purtroppo il ‘resto’ viene considerato di serie B». Quasi che i ferraresi, fa notare Montanari, «non avessero altre esigenze se non riempire l’armadio». Montanari prende così posizione sulla questione ‘saldi sì o saldi no’. E si toglie qualche sasso dalle scarpe. «La verità è che tra vendite promozionali, sconti, ribassi per chiusure o ristrutturazioni per rinnovo locali e saldi, le vetrine dei negozi di abbigliamento sono sempre coperte di cartelli. Che non fanno bene a nessuno, perché consegnano una idea di continuo e inesorabile depauperamento. E forse non incentivano neppure gli acquisti, perché viene meno l’idea dell’occasione e la gente non sa neppure più quando è il momento migliore per comprare». Con una diffidenza che si ripercuote anche in altri comparti, «dove la contrazione è spesso non ad una ma a due cifre». Il risultato è che gli 80 euro che i dipendenti statali hanno recentemente avuto in più in busta paga, non li hanno spesi proprio da nessuna parte. Ancora Montanari chiede che sia diffuso un censimento continuamente aggiornato non tanto sulle attività che aprono, ma sulla loro durata media, differenziando per settori. «Perché se la tradizione famigliare resiste forse nell’impresa, lo stesso non si può dire nel commercio. Solo se partiamo di qui – chiude – riusciremo ad aprire un ragionamento vero, in tutti gli ambiti, nel centro storico come in periferia. Senza ‘guerre’ tra poveri. Anzi, con la volontà, concreta, di fare rete».

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani