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Sabato in piazza Savonarola il concerto del Duo Bucolico. Risate e trasformismi in musica per la campagna elettorale di Sel

Articolo pubblicato il 8 Maggio 2014, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Federazione provinciale Sel Ferrara

Sono ironici, pungenti, impegnati ma con umorismo, Daniele Maggioli e Antonio Ramberti, in arte Duo Bucolico, sono due addetti alla risata. Musicisti, cantautori e attori comici capaci di parodie, battute e musica di grande qualità, i due artisti accompagneranno con il loro concerto sabato 10 alle 19 in piazza Savonarola, il comizio di Sel in occasione delle elezioni amministrative. Il duo, sul palco fino alle 19, presenta Furia Ludica, un affresco di colori in musica tra cantautorato, operetta elettronica e folk-cabaret. Antonio e Daniele, maestri di trasformismo, mettono in scena piccole storie allegoriche, invettive cosmiche e proclami dadaisti. Nell’avanzare del concerto le canzoni si fanno più asciutte sul piano della narrazione e più ricche negli arrangiamenti, senza sacrificare la loro spinta satirica e surreale. La vocazione alla performance ha permesso al duo di esibirsi in oltre 100 concerti e di vendere un numero considerevole di copie dei primi quattro album autoprodotti. Ora invece il Duo Bucolico si è preso tutto il tempo necessario per concentrarsi sul disco che porta il titolo del loro spettacolo, Furia Ludica dal quale emerge un sound maturo, competitivo e disinvolto.

La produzione del disco da parte di Cinedelic Records – label, nota per le curatissime pubblicazioni dedicate a compositori che hanno fatto la storia delle colonne sonore italiane come Morricone, Trovajoli, Umiliani e Ferrio ma anche per aver pubblicato il primo album dei Calibro 35 band di culto del panorama italiano indipendente) – vuole arrivare al cuore e al sorriso di chi non ha ancora avuto il piacere di vedere il Duo Bucolico dal vivo. E di gustarsi canzoni come l’esilarante “Mantra Town”, “cantautorato dub che guarda con occhi divertiti un fenomeno concreto: l’economia della trascendenza”, scrivono con lucida cattiveria. Eretico come sempre, il duo denigra lo spiritualismo di facciata, che molto spesso è solo un’altra faccia della nevrosi e ha ben poco di ascetico. Giusto un esempio per poi proseguire con un repertorio senza cedimenti, incalzante e capace di instillare il buonumore.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani