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Da: Il Gruppo dei 10

La Roaring twenties jazz band sarà in concerto al Roverella 2000, sabato 5 ottobre. La serata è la prima di un ciclo di tre concerti che si terranno sempre al Roverella 2000 (via Eva ed Adamo 5) il 9 novembre e il 7 dicembre. La rassegna è stata ideata dalla Roaring twenties jazz band in collaborazione con Il Gruppo dei 10. Alle 20 è prevista la cena e a seguire il concerto. Per informazioni e prenotazioni: 0532.748972.

La Rtjb è una jazz band ferrarese che da oltre quarant’anni propone la musica che si suonava nell’America dei ruggenti anni Venti (da qui il nome, Roaring Twenties) all’epoca del proibizionismo, dello stile liberty e degli “Show boats” che solcavano il Mississippi quando cominciarono a diffondersi in tutto il mondo il ragtime, il blues ed il charleston. La RTJB è una delle rarissime formazioni che nell’ambito nazionale propone jazz tradizionale con arrangiamenti fedeli allo stile dell’epoca realizzati da Giordano Balboni, indimenticato fondatore della band. L’organico è costituito da una formazione totalmente acustica con l’impiego del banjo e del sousaphone che caratterizzano l’immagine oltre che il “sound” sincopato delle vecchie orchestre. La formazione comprende Leo Carboni alla tromba, Bruno Fregna al clarinetto e sax soprano, Giacomo Scanavini al trombone Andrea Zardi al pianoforte, Tiberio Bragaglia al banjo, Giordano Giordani al sousaphone, e Corrado Marescotti alla batteria.

La rassegna. Le serate vedranno la partecipazione di ospiti, musicisti che pur provenendo da esperienze musicali diverse dal jazz tradizionale hanno accettato di condividere la rassegna con la Rtjb. Il 9 novembre sarà la volta di Ellade Bandini, batterista ferrarese, da sempre uno dei maggiori esperti dello strumento, richiesto ed apprezzato dai più importanti artisti italiani e non solo. Il 7 dicembre, ultima data in programma, sarà la volta di Mattia Martorano, violinista che spazia dalla musica classica, all’hot jazz, allo swing. È membro del gruppo Alma swing che propone hot jazz di tradizione europea secondo la consuetudine classica dell’Hot club de France attingendo al repertorio di Django Reinhardt e Stephane Grappelli.

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