Sabato 22 Settembre in programma i primi due concerti di Ferrara Chamber Academy
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Da: Organizzatori
Sabato 22 settembre prosegue la stagione 2018/2019 di Ferrara Musica e si concretizza, nella prima giornata di concerti, l’attività di Ferrara Chamber Academy.
L’Accademia – che si avvale della direzione di due musicisti della Chamber Orchestra of Europe, il violinista Mats Zetterqvist e il violoncellista Richard Lester – propone alle 18 un concerto pomeridiano, a ingresso gratuito e ospitato al Ridotto del Teatro, che si concluderà con un piccolo aperitivo offerto al pubblico. Questo primo appuntamento vedrà come interpreti i giovani allievi italiani, impegnati nell’esecuzione di due capolavori del Romanticismo Russo. In apertura Sebastian Zagame (violino), Angelika Strano (violino), Aurora Arcudi (viola) e Cecilia Chiara Ginevra Alessio (violoncello) eseguiranno il primo movimento del Quartetto n. 2 in re maggiore di Borodin, una delle sue composizioni più conosciute ed amate, scritta di getto nel 1881 in soli due mesi. A seguire, Carlotta Travaglini (violino), Guglielmo Alessandro Ghidoli (violino), Francesca Marino (viola), Ludovico Matteo Carangi (viola), Eugenio Catale (violoncello) e Rachele Rossi (violoncello) saranno gli interpreti del secondo movimento del Sestetto per archi in re maggiore “Souvenir de Florence” di Čajkovskij, omaggio del compositore all’Italia e a Firenze, permeato dalla felicità dell’invenzione melodica tipica del suo autore.
Il concerto serale, previsto alle 20.30 e inserito nell’abbonamento della stagione 2018/2019, presenta un programma da contenuti musicali affini, sempre ispirato alla musica russa e dell’Europa dell’est. A interpretarlo sarà un ensemble d’archi di venti musicisti, costituito da orchestrali dell’EUYO e dai tutor dell’Accademia. Si comincia con il Cantus in Memoriam Benjamin Britten, il pezzo più popolare di Arvo Pärt, composto nel 1977 come un’elegia in occasione della morte di Benjamin Britten, avvenuta l’anno precedente. Concepito per orchestra d’archi e campana, il Cantus è un breve canone in la minore, un primo esempio dello stile di “Tintinnabuli” tipico del compositore estone. Il programma prosegue poi con la Sinfonia da Camera in do minore op. 110a di Šostakovič, una trascrizione per orchestra, realizzata dal violista e compositore Rudolf Barshai, del Quartetto per archi n. 8 in do minore, op. 110 (1960). Il quartetto venne ispirato dalla notizia della devastazione della città di Dresda da parte degli alleati nel febbraio del 1945, nel quale morirono 140mila persone. Nella composizione si spazia da una quieta e introspettiva angoscia, a sezioni violente, più veloci, compresa una, dal carattere onomatopeico e descrittivo, che rappresenta i fragori del bombardamento. Nella seconda parte del concerto saranno eseguiti i Tre pezzi in stile antico di Henryk Gorecki, un brano del 1963, nel quale il compositore polacco mostra la sua inclinazione per un discorso musicale dai riferimenti arcaicizzanti, nel ricorso alla modalità e alla tradizione popolare del suo Paese. I Tre pezzi si sviluppano secondo una trama espressiva di malinconica introspezione, esaltata dal lento rincorrersi delle frasi. La Serenata per archi op. 48 di Čajkovskij, che chiude la serata, fu scritta nel 1880. In essa, nonostante l’obiettivo di realizzare una composizione ispirata al mondo classico, si affaccia l’elemento biografico, con le sue inquietudini e i suoi entusiasmi, che la trasforma in un unicum di prepotente bellezza e originalità. È considerata a tutt’oggi una delle composizioni più belle e popolari del musicista russo, e lui stesso la considerava una delle migliori.
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