Sabato 13/4 alle ore 18:00 Annalena Benini presenta il libro “I racconti delle donne” presso libreria Ibs+Libraccio Ferrara
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autrice Riccarda Dalbuoni
Annalena Benini compone un canone imprevisto e contemporaneo, in cui le donne riconosceranno molto di sé e gli uomini, oggetto d’amore e di guerra, potranno specchiarsi.
«Dopo ogni racconto c’è un breve articolo-saggio della curatrice, e sono tutti densi di perle, aneddoti, rivelazioni.» – Sette
Che cosa pensano le donne, a che cosa credono, quante vittorie, sconfitte, speranze e segreti hanno dentro di sé? Quanta rabbia e quanto divertimento? Fuori dal solito affresco di eroine affrante, abbandonate, sottomesse, oppure impossibili e ribelli, c’è un mondo vivissimo, sorprendente e complesso che chiede di essere raccontato, e c’è il movimento mai stanco della scrittura e dell’esistenza. È la festa della società sovversiva delle ragazze. Annalena Benini è andata a cercare, fra i racconti piú belli della narrativa mondiale, i luoghi in cui le donne dicono chi sono davvero, dentro il semplice e inesauribile groviglio dell’essere vive. Dal valzer con un imbranato di Dorothy Parker all’invidia di Kathryn Chetkovich per il fidanzato Jonathan Franzen, dal ricordo del tradimento in Alice Munro al pozzo in cui a volte cadono le donne nella visione di Natalia Ginzburg, fino alla vertigine del suicidio di Saffo secondo Marguerite Yourcenar. È un patto con la verità: non nasconderemo niente, ma è anche la scoperta di un’idea concreta, intima e spietata della realtà e della letteratura. L’amicizia, l’invidia, l’amore, lo smarrimento, il sesso, la paura, l’ambizione, i figli, gli uomini, le risate, il coraggio. E la libertà: conquistarla, gettarla via, riprendersela in un istante di grazia. Raccontare le donne significa raccontare una forza che all’improvviso squarcia tutto, oppure si nasconde, o cammina piano e prepara la strada a chi verrà dopo. Da Virginia Woolf a Chimamanda Ngozi Adichie, da Clarice Lispector a Patrizia Cavalli, le venti storie che animano questo libro sono prima di tutto meravigliose: con intelligenza, sincerità e ironia descrivono un mondo vivissimo e sempre in movimento.
Nata a Ferrara nel 1975, laureata in Legge, è al Foglio dal 2001. Scrive di costume, di persone, di libri e di quello che succede. Cura per il Foglio un inserto settimanale, Il Figlio, che esce ogni venerdì. Nel 2018 ha scritto La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura (Rizzoli). Vive a Roma, è sposata e ha due figli.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani