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Bologna, 09/02/2022 – Sabato 12 febbraio, dalle ore 16.30 alle 18.30, si terrà un incontro online di approfondimento sulla classificazione europea delle fonti energetiche green organizzato dalla Federazione di Europa Verde-Verdi Emilia-Romagna. A discuterne ci sarà un esperto eccezionale: il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi. L’incontro sarà coordinato da Silvia Zamboni, Capogruppo di Europa Verde e Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. La contrarietà di Europa Verde all’inserimento del gas metano e del nucleare tra le fonti di energia e le tecnologie ambientalmente sostenibili – approvato di recente dalla Commissione europea – si basa su motivazioni ambientaliste e sulla convinzione che si tratti di uno stravolgimento della tassonomia verde attualmente in vigore che ne danneggerebbe la reputazione sui mercati finanziari mondiali. Tanto più che dieci anni di campagna mondiale per il disinvestimento dalle fonti fossili hanno raggiunto un volume di risorse disinvestite di prima grandezza: 39,2 triliardi di dollari nel 2021 (39,2 miliardi di miliardi), ovvero più dell’equivalente della somma del Pil Usa (29,2 miliardi di miliardi di dollari) con il Pil della Cina (14,7 miliardi di miliardi).
“La nostra opposizione ad includere nucleare e gas metano tra le fonti e le tecnologie verdi non è frutto di una posizione ideologica, ma esprime la contrarietà alla manovra, orchestrata dagli interessi della Francia che dispone di un grande parco di centrali nucleari, di far passare per sostenibili due fonti di energia che non lo sono: il gas metano è un gas serra molto impattante; il nucleare non ha risolto il problema del rilascio nell’ambiente di radioattività anche in fase di funzionamento di routine e quello delle scorie altamente radioattive che si formano anche con lo smantellamento delle centrali chiuse – afferma Silvia Zamboni -. La durata pluriennale dei cantieri per realizzare centrali nucleari, come testimoniano in Europa gli impianti di Flamanville (in costruzione in Francia da dieci anni con costi quadruplicati) e Olkiluoto (entrato in funzione in Finlandia il 21 dicembre scorso con dodici anni di ritardo e i costi triplicati), rende questa tecnologia inadatta a contrastare con l’urgenza necessaria l’emergenza climatica. Ogni euro investito nel nucleare e nel gas metano è quindi oggettivamente un euro sottratto alla transizione ecologica e alla lotta al global warming. Mentre la modifica alla tassonomia verde, approvata il 2 febbraio dalla Commissione europea, è uno schiaffo al Green Deal e alla Legge sul Clima approvata nel 2021 dal Parlamento europeo. É sulle fonti rinnovabili e sull’efficienza energetica che bisogna puntare, anche per sottrarsi alla volatilità del prezzo di petrolio e gas metano che hanno portato all’odierno ‘caro bollette’ e all’incremento dell’inflazione”.
L’incontro di sabato prossimo servirà a mettere a fuoco proposte per la transizione energetica green e per affrontare il ‘caro energia’ che sta mettendo a dura prova imprese e famiglie. Insieme al Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, che ha definito il nucleare “una tecnologia più vecchia del transistor”, interverranno esperti e figure politiche di grande competenza: Gianni Silvestrini (direttore scientifico di Kyoto Club), Alexandra Geese (eurodeputata dei Verdi tedeschi), Eleonora Evi (europarlamentare e coportavoce nazionale di Europa Verde), Angelo Bonelli (coportavoce nazionale di Europa Verde), Maria Grazia Midulla (responsabile clima del WWF), Giuseppe Onufrio (direttore di Greenpeace), Stefano Ciafani (Presidente di Legambiente), Vincenzo Balzani (chimico, professore emerito presso l’Università di Bologna), Leonardo Setti (Presidente del network delle comunità energetiche locali), Massimo Scalia (ex deputato verde, professore di fisica matematica all’Università Sapienza di Roma).

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