“Rocco e i suoi fratelli” in versione restaurata all’Apollo
da: ufficio stampa Apollo Cinepark
Il Cinema Apollo di Ferrara, in collaborazione con la Cineteca di Bologna, in occasione dell’anniversario della scomparsa del regista Luchino Visconti riporta sul grande schermo “Rocco e I suoi fratelli”, in programmazione mercoledì 16 marzo alle ore 21.00.
Nonstante abbia cinquant’anni la pellicola risulta essere terribilmente attuale, “Rocco e I suoi fratelli” è un film che mette in scena l’emigrazione e l’emarginazione, raccontando, per la prima volta nella storia del cinema italiano, dei rapporti tra culture profondamente diverse, forte caratterizzazione del mondo moderno. Oggi Rocco e i suoi fratelli è unanimemente considerato uno dei classici, dei capolavori del cinema italiano. Eppure durante le riprese e dopo la sua uscita fu osteggiato in tutti i modi dalle forze allora al governo, diventando un caso su cui l’opinione pubblica italiana si confrontò e si spaccò.
A 55 anni dalla sua uscita nelle sale, Rocco e i suoi fratelli è stato interamente restaurato in 4k. Un lavoro lungo e complesso, durato vari mesi e che ha impiegato le più moderne tecnologie di restauro alle quali sono state affiancate approfondite ricerche extra-filmiche. Il restauro è stato realizzato a partire dal negativo camera originale girato con due diversi Filmstock: Dupont LN (1959) e Dupont LS (1960). Il restauro si è reso necessario una volta constatato che alcune parti del negativo camera erano seriamente compromesse da funghi proliferati nelle parti chiare dell’immagine (quelle con meno sali d’argento). In qualche caso addirittura non è stato più possibile utilizzare le inquadrature del negativo camera e le rispettive scene sono state integrate utilizzando un interpositivo d’epoca stampato a contatto. La versione restaurata ripristina i tagli di censura ma rispetta le differenze di montaggio volute dal regista.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)