Rinviato al 30 giugno il versamento della prima rata della TASI
da: ufficio stampa Comune di Comacchio
L’Amministrazione Comunale ha disposto il rinvio del pagamento della rata di acconto della TASI dal 16 giugno al 30 giugno 2014, senza che tale posticipo per il versamento comporti alcun aggravio per i contribuenti. Si ricorda a questo proposito l’iter amministrativo con cui è stato introdotto questo nuovo tributo. La legge 147/2013 ha istituito l’imposta unica comunale (IUC) che si basa su due presupposti impositivi, l’uno il possesso di immobili e l’altro l’erogazione e la fruizione di servizi comunali. La IUC è composta dall’imposta comunale propria (IMU), di natura patrimoniale e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI) e nella tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Il Consiglio Comunale ha approvato il 9 maggio scorso il Regolamento per la disciplina del tributo sui servizi indivisibili (TASI), mentre il 19 maggio scorso ha approvato le aliquote e le detrazioni per l’applicazione del suddetto tributo (TASI), per l’anno 2014. L’articolo 9 del suddetto regolamento prevede il versamento della TASI complessivamente per l’anno, IN DUE RATE IN CORSO, la prima delle quali da pagare con scadenza al 16 giugno, ma il comma V dello stesso regolamento prevede la possibilità per la Giunta Comunale di stabilire differimenti di termini per i versamenti in particolari situazioni. Visto che per molto tempo il quadro normativo nazionale è apparso incerto e confuso, con disagi riscontrati a carico di contribuenti, professionisti e associazioni di categoria, la Giunta Comunale ha disposto con propria deliberazione il rinvio del versamento della prima rata di acconto per tutti i contribuenti alla data del 30 giugno 2014.

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COMUNE DI COMACCHIO
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)