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Da: Camera di Commercio

L’Ente di Largo Castello tra le poche Camere di commercio in Italia ad aver ottenuto l’accreditamento da parte del Ministero della Giustizia

Troppe rate, famiglie e piccole imprese italiane sempre più strangolate dal sovraindebitamento: 58,9 miliardi di euro, dei quali 46,9 miliardi verso banche, finanziarie e società di leasing; 7,9 miliardi crediti vantati dalle società di servizi elettrici e telefonici; 4 miliardi crediti della pubblica amministrazione, commerciali e delle assicurazioni. Rispetto ai 60 milioni di abitanti, è come se due persone su tre fossero debitrici di qualcosa, e la provincia di Ferrara purtroppo non è da meno. Questi i dati resi noti, lo scorso mese di maggio, dall’Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito. Dati che hanno comportato, in 8 anni di crisi economica, la chiusura di migliaia di aziende e l’aumento del totale dei disoccupati italiani fino alla cifra di 2,9 milioni, dei quali 551 mila giovani al di sotto dei 24 anni. Ma rinegoziare i propri debiti sarà da oggi possibile anche nella nostra provincia: chi non può accedere alle procedure previste dalla legge fallimentare (artigiani, commercianti, start up innovative, consumatori e tutti coloro che fino a ieri erano “troppo piccoli” per fallire) potranno infatti rivolgersi, nel caso si trovino ad avere un eccesso di debiti per esempio con le banche o con il fisco, alla Camera di commercio di Ferrara (tra le poche in Italia ad aver ottenuto l’accreditamento da parte del Ministero della Giustizia) e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il debitore, sotto il controllo del Tribunale, potrà, alternativamente, formulare una proposta di accordo con i creditori; chiedere la liquidazione del patrimonio o proporre – solo se riveste la qualifica di consumatore – un piano di ristrutturazione dei debiti. E mettendo a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, potrà ottenere la liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. "fresh start" (“ripartenza”, seconda “chance”). 35 i professionisti (avvocati e commercialisti) selezionati dall’Ente di largo Castello – attraverso un’apposita procedura ad evidenza pubblica – per gestire le crisi da sovraindebitamento. “Nella nostra provincia – ha sottolineato il presidente della Camera di commercio, Paolo Govoni, nella conferenza stampa di ieri (15 settembre) – centinaia di piccole imprese e famiglie sono in una condizione di sovra-indebitamento, ossia nell’impossibilità di onorare i debiti contratti, strangolate in una spirale da cui non sembra esserci via di scampo. Anche per questo, insieme alle associazioni delle imprese e dei
consumatori, mettiamo in campo la possibilità, sotto il controllo di un giudice, di uscire dal tunnel dei debiti e di ricominciare da capo. Nei prossimi giorni
– ha concluso il numero 1 dell’Ente di Largo Castello – la Camera di commercio organizzerà incontri di approfondimento itineranti in tutta la provincia, al fine di diffondere il più possibile la conoscenza di tale importante opportunità”
Presenti alla conferenza stampa anche i vertici delle associazioni di categoria (Ascom, Cia, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confesercenti, Unindustria), con le quali la Camera di commercio ha sottoscritto appositi protocolli d’intesa per la promozione congiunta del progetto, oltre che degli altri strumenti di giustizia alternativa (mediazione, conciliazione, arbitrato) gestiti dall’Ente di Largo Castello.

Organismo “accreditato” di composizione delle crisi da sovraindebitamento della camera di commercio di Ferrara

Cos’è e chi sono i beneficiari?

Grazie alla legge n. 3/2012 e al decreto ministeriale n. 202/2014, chi non può accedere alle procedure previste dalla legge fallimentare (artigiani, commercianti, start up innovative, consumatori e tutti coloro che fino a ieri erano “troppo piccoli” per fallire) possono rivolgersi, nel caso si trovino ad avere un eccesso di debiti, per esempio con le banche o con il fisco, alla Camera di commercio e proporre ai creditori un accordo di ristrutturazione dei debiti con un piano di rientro che cadenzi secondo le reali possibilità del soggetti, la restituzione almeno di una parte del dovuto. Il debitore, sotto il controllo del Tribunale, può alternativamente:

1. formulare una proposta di accordo con i creditori;

2. chiedere la liquidazione del patrimonio;

3. proporre – solo se riveste la qualifica di consumatore – un piano di ristrutturazione dei debiti. Mettendo a disposizione anche solo un piccolo patrimonio, si può ottenere la liberazione da tutti i debiti pregressi, il c.d. “fresh start” (“ripartenza“, seconda “chance”).

I requisiti richiesti

• Essere un soggetto che non può beneficiare delle procedure concorsuali (in primis del concordato preventivo);

• trovarsi in una situazione di sovraindebitamento;

• non aver utilizzato, nei precedenti 5 anni, uno dei tre procedimenti previsti per la composizione delle crisi da sovraindebitamento;

• non aver subito provvedimenti di revoca, risoluzione o annullamento dell’accordo omologato, o di revoca e dichiarazione di cessazione degli effetti dell’omologazione del piano del consumatore;

• fornire la documentazione che consenta la completa e trasparente ricostruzione della situazione economico-patrimoniale.

Come avviare la procedura

Per avviare una delle tre procedure previste occorre presentare istanza, utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito della Camera di commercio, corredata dal versamento di euro 200 oltre IVA.

I costi

Il compenso dell’Organismo è determinato dal decreto ministeriale n. 202/2014 in base alla quantità e alla complessità delle questioni affrontate, al numero dei creditori, all’entità del passivo e dell’attivo realizzato. Il tariffari adottato dalla Camera di commercio di Ferrara prevede una riduzione compresa tra il 25% e il 30%.
L’Organismo fornirà al debitore, nel più breve tempo possibile, apposito preventivo.
I professionisti selezionati dalla Camera di commercio per la gestione del servizio
Avvocati e commercialisti esperti in tali tipi di procedura in quanto nominati, in passato, dal tribunale come curatori fallimentari, commissari giudiziali e liquidatori.

Protocolli di intesa

La Camera di commercio ha stipulato con le associazioni di categoria (Ascom, Cia, Coldiretti, Cna, Confagricoltura, Confartigianato, Confesercenti, Unindustria) appositi protocolli di intesa per la promozione congiunta delle opportunità legate al servizio, oltre che degli altri strumenti di giustizia alternativa (mediazione, conciliazione, arbitrato) gestiti dall’Ente di Largo Castello.

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