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da: Gruppo Salute Donna UDI – Luana Vecchi

La vita delle donne oggi é molto diversa da quella delle nostre madri o delle nostre nonne ,cosi diversa che corriamo il rischio di dimenticarla. Ma anche la nostra generazione , rispetto alle nostre figlie,pur essendole consentito di votare, di andare all’Università, di avere una famiglia e un lavoro,prima dell’approvazione della legge (1978),ha vissuto una vita segreta e clandestina, gestita fuori dalla legalità, andando incontro a molti rischi e pericoli. Legalizzare l’aborto non ha semplicemente salvato le donne dalla morte , dalle lesioni fisiche o dalla paura di essere arrestate e andare sotto processo, ha cambiato il loro modo di vedere se stesse: diventare madri non per destino ma per scelta .Finchè ha la possibilità di abortire , comunque la pensi, la donna puo sempre operare una scelta : sceglie di avere quel bambino.

L’aborto é una questione privata: noi donne dobbiamo rivendicare il diritto che venga rispettata la nostra privacy.La parte più privata del corpo di una donna e la decisione più privata che potrebbe  dover prendere non sono mai state cosi pubbliche . Tutti possono intervenire e interferire , a riprova che storicamente il corpo femminile non è stato mai completamente suo ma è appartenuto alla nazione , al padre , alla famiglia, al marito: un corpo tenuto sempre sotto sorveglianza.

Quando parliamo di aborto dobbiamo farlo pensando che nella lunga vita riproduttiva di una donna è un evento che puo accadere ,è successo alle donne di tutto il mondo e in tutte le epoche storiche. Secondo gli antropologi l’aborto é praticato  in qualsiasi società da almeno quattromila anni :ancora oggi in molti stati del mondo è considerato un crimine e una donna che interrompe la gravidanza lo fa a suo rischio e pericolo.

Quando parliamo di aborto  dobbiamo considerarlo nel suo più ampio contesto umano: dobbiamo parlare di sesso e sessualità, amore,violenza, istruzione,classe sociale,informazioni accurate e scientifiche sulla riproduzione. Dobbiamo chiederci perchè ci sono tante gravidanze non pianificate e non desiderate e  di conseguenza dobbiamo parlare di controllo delle nascite, di una mancanza di educazione sessuale nelle scuole,  di povertà, di ignoranza e infine della mancanza di potere che molte donne sperimentano nei  rapporti con l’altro sesso :molte donne subiscono forme di coercizione riproduttiva , subendo violenze da parte del partner .

Ecco di tutto questo dobbiamo parlare prima di criminalizzare le donne ,  rispettando la loro sofferenza e il loro dolore .

 

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