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Ferrara film corto festival

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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

“Il 3 agosto 1849 Giuseppe Garibaldi sbarcò su questo tratto di costa comacchiese, insieme alla moglie Anita, al quinto mese di gravidanza, ormai morente e ad un gruppo di fedelissimi scampati alla cattura da parte delle truppe austriache. In questo umile capanno, ristrutturato nel 2011, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, una vedova comacchiese, Rosa Fogli, consapevole del grave pericolo che stava correndo, diede ospitalità a Garibaldi e ad Anita, consentendone la fuga sotto la guida di Nino Bonnet, figura di spicco del Risorgimento, anch’egli comacchiese.” Con queste parole il Sindaco Marco Fabbri questa mattina, durante il saluto di benvenuto davanti al Capanno Garibaldi del Lido delle Nazioni, ha ricordato il significato profondo sotteso alla rievocazione dello storico sbarco dell’Eroe dei due mondi sulla costa comacchiese, investendo tutti dell’onere e dell’onore di tramandare la memoria storica. La deposizione di una corona di alloro davanti al cippo di Giuseppe Garibaldi al Lido delle Nazioni, è stata preceduta da altrettante deposizioni, la prima delle quali in centro storico a Comacchio, in omaggio alla lapide posta alla sommità della Loggia del Grano. Altri due momenti celebrativi si sono svolti a Porto Garibaldi (in Piazza III Agosto ed in Via Ugo Bassi), in presenza del Prefetto Michele Tortora, del Colonnello Carlo Pieroni, Comandante Provinciale dell’Arma, del Vice Questore Aggiunto Giannina Roatta, nonchè in presenza delle altre Autorità Civili e Militari. Dopo aver ringraziato tutti i convenuti, il Sindaco Marco Fabbri, nel giardino del Capanno Garibaldi al Lido delle Nazioni, ha ricordato la figura del compianto Giuseppe Bini e il suo strenuo impegno, profuso all’interno dell’Associazione “Amici del Capanno Garibaldi”. Alle cerimonie istituzionali hanno partecipato anche i rappresentanti di tutte le Associazioni combattentistiche e d’Arma. “E’ un piacere ed un onore essere qui con voi oggi, – ha sottolineato il Prefetto Michele Tortora -, a condividere una cerimonia toccante. Rivolgo un pensiero speciale al Colonnello Claudio Baldini, presidente provinciale del Nastro Azzurro, prematuramente scomparso, per l’intenso appassionato impegno portato avanti a tutela della memoria storica. Dopo l’esperienza fallimentare della Repubblica Romana – ha proseguito il Prefetto -, tutto sembrava perduto e invece da qui, attraverso la Trafila Garibaldina, è stato avviato il fulgido processo di unificazione nazionale. La pagina di storia che è stata scritta qui, insieme a tante altre, in mezzo a sacrifici enormi, ha permesso di portare a compimento un disegno, quello dell’Unità d’Italia. La difesa della nostra identità nazionale è lo spirito che deve contraddistinguere le sfide future – ha concluso il Prefetto-.” Il Sindaco Marco Fabbri prima del saluto di congedo, ha aggiunto che”la storia insegna a non dimenticare, affidando a tutti, istituzioni e cittadini, un compito ben preciso, quello di tramandare alle generazioni future il ricordo di ciò che è stato e dei suoi protagonisti.”

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it