Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara – Donne del Settecento veneziano | Incontro a cura del Centro Documentazione Donna
Da: Centro Documentazione Donna
L’immaginario su Venezia è legato soprattutto al Settecento, secolo in cui la città ha attraversato il suo periodo più felice diventando simbolo di libertà e dolcezza di vivere. In quell’epoca le donne godevano di prestigio ed erano presenti sia nelle attività commerciali che in quelle artistiche.
Numerose erano le attrici e le cantanti famose, come pure le ballerine; Luisa Bergalli dirigeva un teatro ed era capocomica e commediografa, i concerti delle ragazze dei conservatori femminili erano seguiti da un vasto pubblico.
Erano donne le animatrici dei salotti, i “casini” in cui si riunivano gli intellettuali sia veneziani che di passaggio per parlare di letteratura e arte ma anchedi politica.
Esistevano scuole di pittura per donne come quella diretta da Rosalba Carriera che ebbe come allieve sia le sorelle che Felicita Sartori e altre pittrici di una certa fama. Grande pittrice vissuta in quegli anni era Giulia Lama.
Vivace era la vita culturale nel suo complesso: non poche erano le scrittrici e, caso abbastanza raro in altre città, erano presenti anche fondatrici e direttrici di giornali come Elisabetta Caminer e GioseffaCornoldi; Luisa Bergalli, poeta ella stessa, redasse la raccolta di opere poetiche di donne “Componimenti poetici delle più illustri rimatrici d’ogni secolo”.
Letizia Lanza, antichista veneziana molto apprezzata, è autrice di un gran numero di saggi che spaziano tra letteratura e archeologia. Significativa è la sua attenzione alla presenza delle donne nelle varie epoche storiche, in particolare nell’antica Grecia e a Venezia. Collabora a diverse riviste tra cui «Nexus» e «Senecio» e svolge attività di editing per l’editrice Supernova. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)