da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – “Spiace che un autorevole urbanista e conoscitore dei Beni architettonici come Pierluigi Cervellati abbia fatto considerazioni sulla ricostruzione post-terremoto assolutamente prive di fondamento, lontane da quelli che sono gli obiettivi e le strategie per la ricostruzione dei centri storici delle zone colpite dal sisma del maggio 2012”.
Lo dicono Alfredo Peri, assessore regionale alla programmazione territoriale e urbanistica, e Maino Benatti, Sindaco di Mirandola, rispondendo alle accuse formulate oggi nel corso di un evento promosso a Mirandola da Italia Nostra.
“Stiamo facendo un lavoro molto complesso ed articolato – spiegano Peri e Benatti – e lo stiamo facendo assieme: Regione, Province, Comuni, Soprintendenze. Il nostro obiettivo è favorire la ricostruzione dei centri storici, riportando in essi i cittadini che li abitavano e le attività economiche che qui avevano la propria sede. Lo facciamo attraverso ordinanze, che sono strumenti pubblici e trasparenti, che offrono opportunità e scelte sia ai Sindaci che ai proprietari delle abitazioni danneggiate, ma sempre nell’ambito dei Piani per la ricostruzione”.
“A fine 2013 – prosegue l’assessore Peri – come Regione abbiamo licenziato un programma di ricostruzione delle opere pubbliche che è già finanziato con 530 milioni di euro per le prime annualità. Si stanno approvando i progetti esecutivi e i cantieri partiranno nei prossimi mesi. Sto parlando di un programma che riguarda monumenti, patrimonio ecclesiastico e storico-architettonico, un programma che ha un profilo ben chiaro e finanziamenti certi”.
“Nessuno ha mai detto che la ricostruzione sarebbe stata semplice – concludono l’assessore Peri e il sindaco Benatti – ma il lavoro sta procedendo e i risultati ci sono. Quindi le accuse che oggi l’arch. Cervellati ha rivolto a noi disegnano una realtà che semplicemente non esiste. Spiace, perché in una opera così complessa come la ricostruzione, di tutto c’è bisogno ma non di polemiche. Guardiamo avanti, perché le basi sono state gettate e si sta lavorando per raggiungere un obiettivo che è di tutti: ridare futuro alle comunità colpite dal sisma”.