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Ricordando Don Oreste Benzi: il profeta dell’ accoglienza, a dieci anni dalla sua scomparsa

Articolo pubblicato il 19 Ottobre 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Organizzatori

Sabato 21 Ottobre alle ore 17.00, presso la Sala 2000 di Bondeno in viale Matteotti 10, riprendono gli incontri di Beati chi? Protagonisti del nostro tempo, organizzati dalla Parrocchia di Bondeno con il patrocinio del Comune.
Ospiti saranno Andrea Montuschi, Saverio Succi e Lara Sorbino volontari dell’ associazione Papa Giovanni XXIII.
Montuschi, dopo un esperienza di tre anni in Perù e poi per altri cinque anni in America Latina come responsabile dei progetti del MLAL che promuove programmi di sviluppo in Africa e Sud America, nel 1994 incontra Don Oreste Benzi ed entra a far parte dell’associazione da lui fondata, rivestendo via via diversi incarichi nella zona di Faenza dove vive con la moglie e i figli e dal 2014 diventa responsabile della zona Emilia. Nel giugno di quest’ anno pubblica il libro: “ Ascoltando don Oreste Benzi” i cui proventi saranno utilizzati per sostenere uno dei dei tanti progetti della Papa Giovanni XXIII: La capanna di Betlemme, che si impegna per i senza tetto di Bologna.
Saverio e Lara escono dalla comunità di recupero di Denore e oggi vivono e prestano la loro opera di volontari presso una casa famiglia di Malborghetto e di Massa Fiscaglia.
Don Oreste venne a Bondeno tantissimi anni fa, più di trenta di sicuro, ma chi l’ ha incontrato se lo ricorda bene…. Il 21 ottobre sarà l’ occasione per ricordarlo a dieci anni dalla scomparsa ( il 2 novembre 2007 ). Ma sarà soprattutto un momento per riflettere su quello che “il Don” ha lasciato in eredità ai suoi, ma, senza esagerare potremmo dire, al mondo.
Don Oreste era un lucido sognatore, un sognatore concreto, un utopista che è riuscito a fare cose impossibili, ed oggi manca di sicuro il suo modo di affrontare i problemi partendo non dai numeri o dai conti, ma dalle persone.
Il sogno di Don Oreste era quello di una società in cui ad ognuno è riconosciuta la dignità di persona, dove non esistono scarti o dimenticati. La sua era la “società del gratuito”, fondata sull’ altrocentrismo, contrapposto all’egocentrismo della società del profitto. La molla che spinge ad agire tutti quelli che hanno abbracciato lo spirito di don Benzi è la gratuità, il bene degli altri, nella convinzione che nel bene comune sta anche il bene del singolo. Questo porta alla gioia, alla pienezza, forse al senso pieno della vita. Andrea Montuschi, insieme ai ragazzi che daranno testimonianza, ci aiuterà a conoscere il dono che Don Oreste, con la sua amabilità e disarmante simpatia, continua a regalare a tutti, attraverso la ricchezza umana della Comunità da lui fondata.
Se Don Oreste sapesse che ci si troverà a parlare di lui, si arrabbierebbe, e non poco.
Allora diremo che ci si troverà a parlare di idee, di valori che non muoiono mai e che qualcuno ha seminato ed altri continuano ad innaffiare.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani