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12 Ottobre 2016

RiCiclettiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


mg_4026Ma dove vai bellezza in bicicletta …così di fretta pedalando con ardor… Sei davvero bella e se poi se anche ecologica e rispettosa dell’ambiente… Eh sì, perché si possono recuperare numerose biciclette (o parti di esse) abbandonate in città, nei cortili dei palazzi o dentro i garage, ridare loro nuova vita. E Ferrara primeggia. Ferrara vive di biciletta, l’utilizzo di questo mezzo da parte dei cittadini è tra i più alti in tutta Europa: da dati e recenti analisi marketing, risulta che il popolo dei ciclisti ferraresi è pari a circa l’89,5% dei suoi 135.000 abitanti. A ogni accesso della città è posto un cartello con la scritta “Ferrara città delle biciclette”, seguito dalla citazione dell’adesione alla rete europea delle città amiche della bicicletta Cities for Cyclists e dal riconoscimento Unesco di città patrimonio dell’umanità. La città storica viene infatti considerata come un’unità urbanistica che privilegia l’integrazione della componente ciclistica, mentre per l’esterno-città sono state realizzate apposite piste ciclabili che consentono di raggiungere numerosi quartieri periferici (vedi). Un bel primato. Se le iniziative legate a questo modello di locomozione sono tante, non potevano mancare quelle che coniugano il suo aspetto salutare con quello ambientale. Ecco allora che nasce il bel progetto Officine RiCicletta (vedi), che, in realtà risale all’idea di un signore anziano, appassionato di biciclette, presidente di un centro anziani di Boara, che ogni anno, a Natale, ospitava pazienti del centro diurno di psichiatria di Ferrara. Così, durante una chiacchierata con il fondatore, nel 2002,  gli aveva parlato del suo progetto di coinvolgere i pazienti del centro nella creazione di un laboratorio per riciclare le bici (la biga, direbbe il ferrarese tipico). Si voleva insegnare che cosa fosse una bicicletta e allo stesso tempo realizzare un percorso finalizzato a creare integrazione fra le persone, coniugando l’aspetto ecologista a quello sociale.

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Officine RiCicletta voleva (e vuole) creare percorsi di professionalizzazione per persone a rischio di esclusione sociale (legge 381/1991) attraverso il processo di recupero, ri-assemblaggio e vendita di queste biciclette rigenerate, appunto le RiCiclette. Queste ultime, oltre al valore sociale, contengono anche un forte impegno ecologico nel riutilizzare ciò che altrimenti sarebbe rifiuto e nell’incentivare l’uso della bicicletta come mezzo di mobilità sostenibile. Questo aspetto culturale si esprime anche nelle tante iniziative a cui gli operatori e i volontari del progetto partecipano in collaborazione con altre realtà del territorio. Le parole d’ordine: meno rifiuti (le biciclette abbandonate da tempo sono destinate a diventare rifiuto, tanto vale intervenire prima che lo diventino), più riciclo (recupero delle parti o loro utilizzo in riparazioni o assemblaggio di una nuova e fiammante RiCicletta), più ambiente e salute (muoversi in bicicletta aiuta ambiente e salute, promuovendo uno stile di vita sano), più formazione e lavoro (le officine sono un luogo speciale dove si formano e lavorano persone che si trovano in uno stato di cosiddetto svantaggio sociale). Le biciclette si possono anche noleggiare, vi sono anche tandem tricicli e bici-taxi, oltre che 3 cargo-bike gestite per il Comune di Ferrara. E, ovviamente, si possono acquistare, anche personalizzate e “targate”. Puoi donare, uno scambio reciproco: tu non getti via nulla, loro recuperano e salvano l’anima della tua bici per un altro motivato corridore. Allora, pronti e via!

vendita

L’attività di Ricicletta è gestita dalla Cooperativa Sociale Il Germoglio Soc. Coop ONLUS, che nasce a Ferrara nel 1991 per gestire e progettare servizi educativi per bambini e adolescenti; la Cooperativa il Germoglio ha via via modificato e ampliato i suoi settori di intervento, includendo tra i destinatari anche giovani e adulti, e quindi molteplici attività.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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