Riciclarte, la community degli artisti che rispettano l’ambiente
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Duecento artisti, diciotto regioni, undici materiali.
Sono questi i numeri di Riciclarte (www.riciclarte.it), un progetto di materia ed energia creativa, non a scopo di lucro, che nasce nel 1996 e si pone l’obiettivo di essere il punto d’incontro di artisti che fanno del riciclo la base della propria arte, prediligendo l’utilizzo di materiale di recupero per le proprie creazioni.
Riciclarte offre gratuitamente agli artisti uno spazio virtuale nel quale è possibile proporre le proprie opere e rendersi visibili a tutti coloro che organizzano iniziative, eventi o che semplicemente vogliono diffondere questa cultura artistica.
È di fatto una sempre più popolata comunità che condivide la stessa passione, un’esposizione di esempi in grado di suscitare curiosità e stimolare la creatività, un punto di contatto tra l’arte e la voglia di ognuno di noi di tentare a fare qualcosa in ogni azione quotidiana.
Per far parte del progetto Riciclarte basta semplicemente scaricare la scheda d’iscrizione e compilarla solo ed esclusivamente nei dati che si vogliono rendere visibili sul sito all’interno del proprio profilo. Una volta compilata la scheda d’iscrizione l’artista dovrà inviarla all’indirizzo email info@riciclarte.it, insieme ad una foto del vostro profilo ed alle opere (massimo 20) realizzate. L’iscrizione è gratuita.
Ognuno degli artisti di Riciclarte ha una storia da raccontare o da condividere con le proprie creazioni, con percorsi disparati e formazioni eclettiche.
Sul sito www.riciclarte.it si può consultare un elenco in ordine alfabetico di tutti gli artisti presenti sul sito.
Cliccando sulle immagini nel sito si possono vedere le pagine di presentazione con le relative opere.
Così Maurizio Corrado, artefice del progetto insieme a Paolo Bettini, presenta l’idea:
“Una parola gira volentieri nella cultura ecologica: riuso. Si parla di riutilizzare scarti, trasformare gli oggetti che hanno terminato un ciclo di vita e sono stati accantonati, in altri oggetti, con funzioni diverse. E’ un tema necessario: l’occidente, dopo un centinaio di anni di “società dei consumi”, scopre di avere accumulato una quantità di scarti tale da non essere più ignorata. Di solito chi “riusa” è anche più “ecologico”, è portatore di un’estetica povera, e usa volentieri espressioni come riciclare, recuperare, riutilizzare. Tutti termini con un odore particolare, non proprio un profumo. Le cose riciclate dell’immaginario comune sono sporche, riciclo è quello del denaro, riutilizzo può essere un’espressione del” vorrei ma non posso”, un ripiego. L’oggetto ecologico di solito è bruttino, un po’ “scartolato”, quasi dimesso. E’ un’estetica molto precisa, con le sue regole formali e tutto. Forse è il caso di abbandonarla e passare oltre. Propongo un altro immaginario per questa zona del progetto: è quello dell’immortalità, della vita che rinasce ciclicamente. Un buon simbolo in questo senso è il pavone, distruttore dei serpenti e del tempo, il suo potere ne trasforma il veleno in bellezza, nel fuoco della sua ruota solare l’universo si riforma e rinasce, ciclico. Questo scritto è stato riciclato al 99% da un altro apparso su “Design Diffusion News” del settembre ’95. E’ amico della natura e non inquina”.
Per maggiori informazioni: www.riciclarte.it
BOX – L’idea facile
Il riciclo fai-da-te è sempre sorprendente, specialmente quando trovi il modo di trasformare i tuoi rifiuti in qualcosa di nuovo e utile. Sono stati scritti molti post su come riutilizzare le cose che non servono più, ma ci sono così tanti oggetti che si possono creare con le bottiglie di plastica che vale la pena di dedicare un articolo ad hoc. Il PET, il materiale usato per la produzione della maggior parte delle bottiglie di plastica, è decisamente utile e versatile – è resistente, flessibile, trasparente e adatto al cibo. Le possibilità di riciclare queste bottiglie sono così tante che vale la pena di sfruttarle tutte. Qui trovate 1 modo per cominciare ma lasciatevi ispirare e provate anche voi a inventare e proporre nuovi oggetti belli e utili.
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Chiara Bolognini
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