Da: Gruppo Consigliare “PerFare” Comacchio
Chiediamo come Gruppo consiliare PerFare Comacchio l’immediato ritiro di un bando “oscuro” e tecnicamente sballato, di modo che tutti gli operatori e le categorie economiche di Comacchio abbiano le medesime opportunità di accesso.
Nel consiglio comunale tenutosi qualche giorno fa, a precisa domanda del Gruppo Per Fare, la risposta del Sindaco Negri e dell’Assessore Bergonzi è stata vaga e non ha fornito scadenze sulla pubblicazione dei bandi. Ieri all’improvviso, e con solo tre ore di anticipo, è stato messo on line il bando “a sportello”, “chi prima arriva meglio alloggia”. Codici ateco applicati a piacimento e possibili deroghe da valutare di volta in volta “L’Amministrazione si riserva di valutare l’ammissibilità di eventuali ulteriori codici ATECO non presenti nell’elenco esclusivamente nel caso in cui le attività relative ai codici suddetti siano riferibili in maniera diretta ed inequivocabile ad un’attività indicata all’art.1 comma 9lettere c), f), l) m) n), o), r) e art. 2, comma 4, lettera c) del DPCM 03/11/2020”.
Nelle giornata di ieri sono state tante le perplessità di commercialisti e categorie economiche, molti dei professionisti erano all’oscuro e non c’è stata alcuna comunicazione preventiva che preparasse al “click day”. Diversi professionisti hanno segnalato il blocco del sistema informatico e il disagio di clienti arrabbiati per non avere avuto le informazioni con un certo preavviso. Molti l’impossibilità in così poco tempo di avvisare tutti i clienti.
Questo bando finanziato con fondi del Governo, e non comunali come falsamente afferma la nuova Amministrazione, non soddisferà nemmeno la piccola platea a cui è destinato, ovvero circa 200 imprese, basti pensare infatti come al 31.12.2019 le imprese della sola ristorazione comacchiese ammontavano a 336 (dato CCIA Ferrara).
Il criterio di utilizzo scelto dall’amministrazione è sbagliato in quanto in primo luogo basato su assenza di trasparenza e comunicazione e senza alcuna valutazione di merito, se non quello del “dito più veloce su tastiera e mouse”, e in secondo luogo perché esclude la maggior parte delle 2800 imprese comacchiesi colpite dalla crisi pandemica che non può essere ricondotta alle sole attività sospese.
Le categorie sono inoltre agganciate al Dpcm del 3.11.2020 che esclude diverse categorie “recuperate” dal Governo nel “ristori quater” prima della pubblicazione del bando comunale. Rimangono esclusi 440 esercizi commerciali al dettaglio che stanno subendo la contrazione delle vendite e il lockdown comunale, le centinaia di ambulanti che con misure comunali più ristrette di quelle regionali e nazionali hanno il cassetto vuoto, le 220 attività immobiliari, le oltre cento parrucchiere ed estetiste duramente colpite durante il lockdown, i pochi alberghi e strutture ricettive presenti sul territorio che nemmeno per natale potranno ospitare turisti ecc.
Per non parlare della bocciatura alle nostre proposta per destinare risorse alle associazioni sportive, culturali e di promozione sociale, così come l’unica multisala presente a Comacchio avvenuta nell’ultimo consiglio comunale.
Un bando per la concessione di contributi ordinari capace di mettere insieme approssimazione tecnica, mancanza di visione sistemica e almeno apparentemente bizzarre discriminazioni.
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