Ricevuta oggi in Municipio una delegazione di bambini saharawi in visita nella nostra città
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da: ufficio stampa Comune di Ferrara
Salutata dall’assessora Annalisa Felletti. E’ ospite dell’associazione Arci Oltreconfine.
Il Parco degli sceriffi ecologici Tresigallo o la campagna in città di Terraviva per i ferraresi magari sono posti noti, ma per chi vive in un deserto di roccia sono luoghi di grande suggestione.
Per i dodici bambini e bambine saharawi e i loro due accompagnatori ospiti dell’associazione Arci Oltreconfine dal 16 al 21 agosto a Ferrara – ricevuti in mattinata (giovedì 20 agosto) in Municipio dall’assessora comunale alla Cooperazione Internazionale Annalisa Felletti – visitare le aree nascoste della città e della provincia è infatti occasione di grande divertimento e un modo per lasciare la tendopoli in cui vivono come profughi nel periodo in cui le temperature diventano più difficili da sopportare, soprattutto se si hanno appena dieci anni.
Il popolo saharawi è originario del Sahara Occidentale, una lingua di terra tra Marocco e Mauritania che affaccia sull’Atlantico. Oggetto di una lunga contesa territoriale a causa della posizione strategica e dei giacimenti minerari. Negli anni settanta il Sahara Occidentale è stato invaso dal Marocco. I saharawi, non accettando questo dominio, sono migrati come profughi nell’inospitale deserto della vicina Algeria, dove da allora vivono, rivendicando l’indipendenza della loro terra e la possibilità di tornare. Nell’indifferenza della comunità internazionale, in questo particolare momento storico sono uno straordinario esempio di rivendicazione pacifica. Hanno creato la Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), espressione di una società egualitaria, di stampo matriarcale, il cui organo politico, il Fronte Polisario, è impegnato in azioni diplomatiche piuttosto che militari. Purtroppo fino ad ora inascoltate.
Le nuove generazioni di saharawi, nate nei campi profughi di Tindouf in Algeria, non hanno mai visto il mare, che pure lambisce la loro terra di origine. Per sostenere la loro richiesta di indipendenza il Comune di Ferrara e la Regione Emilia – Romagna, che hanno siglato un patto di solidarietà con il campo profughi di Smara assieme all’associazione Arci Oltreconfine, da sedici anni ospitano una delegazione di bambini del deserto per permettere loro di fare una breve vacanza, incontrare altri bambini, usufruire di cure mediche e far conoscere la causa del loro popolo.
Dopo Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Rimini, i bambini saharawi sono arrivati a Ferrara per l’ultima tappa prima del rientro a casa. La loro settimana è scandita da tante gite in tutto il territorio, dal Museo di Storia Naturale alla piscina, rese possibili grazie alla solidarietà di realtà associative e imprenditoriali, come la Bocciofila La Ferrarese e le Feste del PD di San Martino e Tresigallo, che hanno offerto gratuitamente il loro contributo, e alle quali va un grande ringraziamento.
“E’ per noi una grande soddisfazione essere riusciti anche quest’anno, nonostante le difficoltà economiche, a garantire questo momento di incontro e solidarietà tra la comunità saharawi e quella ferrarese – ha affermato durante l’incontro in Municipio Pietro Pinna, presidente di Oltreconfine – ormai una tradizione che dura da anni, grazie al fondamentale contributo dei nostri associati”.
“Anche quest’anno l’ospitalità di questi Ambasciatori di Pace, testimoni dell’importanza dell’amicizia fra i popoli, è stata resa possibile grazie al contributo determinante della Regione Emilia Romagna e del Comune di Ferrara” ha ricordato l’assessora comunale alla Cooperazione Internazionale Annalisa Felletti accogliendo la delegazione.
“Ritengo – ha poi aggiunto – si tratti di un’iniziativa di dialogo e confronto, di scambio e conoscenza reciproca, che ci testimonia dal vivo, direttamente, il lavoro che quotidianamente viene fatto sul cammino dell’affermazione dei diritti umani e della pace fra i popoli”.
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