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Riapre in modo parziale il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara

Articolo pubblicato il 22 Maggio 2020, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Anja Rossi, responsabile comunicazione Conservatorio Ferrara

Riprendono, seppur ancora limitatamente, le attività del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Da martedì 19 maggio scorso, infatti, la decisione di riaprire alcune aule dell’Istituto di alta formazione musicale ferrarese, per venire incontro a tutti quegli allievi che, nel loro percorso di studi, abbiano bisogno di studiare con strumentazioni di difficoltoso spostamento, come l’organo, il clavicembalo, il pianoforte e le percussioni.

Ogni aula utilizzata viene regolarmente sanificata, per annullare la carica virale negli ambienti secondo quanto richiesto dalle disposizioni per il contrasto alla diffusione del coronavirus.

I suoni della musica ritornano a riempire il Conservatorio. Per ora, salvo nuove disposizioni nelle prossime settimane, si tratta solo di una parte marginale delle tante attività che prima si svolgevano in sede. Per la maggior parte delle attività accademiche, infatti, lo studio prosegue attraverso la didattica a distanza.

L’apertura di alcune aule è solo per lo studio individuale, e rimarrà in vigore dal 19 maggio al 6 giugno, salvo diverse indicazioni da parte delle autorità competenti, nella prospettiva di ripresa progressiva delle attività del Conservatorio concordate con la Presidenza, la Direzione, la Direzione amministrativa, le RSU. In particolare, possono accedere ai locali del Conservatorio per motivi di studio individuale gli studenti maggiorenni iscritti alle classi di batteria jazz (muniti di proprio set di piatti e bacchette), clavicembalo, organo, percussioni (muniti di proprie bacchette), pianoforte. L’accesso è consentito dall’ingresso di largo Antonioni solo se muniti di mascherina e guanti, mentre l’uscita è dal cortile posteriore.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani