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Riapre il Cinema Boldini con l’Orso d’Oro “Taxi Theran” di Jafar Panahi

Articolo pubblicato il 31 Agosto 2015, Scritto da Arci Ferrara

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Arci Ferrara

Da giovedì 3 settembre al Cinema Boldini l’ultimo film del regista iraniano, premiato a Berlino, mentre il suo autore è ancora bloccato nel suo paese, condannato per propaganda anti-islamica e privato della libertà di girare film.
A bordo del taxi di Jafar Panahi, impegnato in un difficile cammino verso la libertà, sono saliti tanti artisti. Alla scorsa Berlinale era stata Isabella Rossellini a leggere la lettera con l’appello di libertà di Panahi. Uno scritto che è stato ripercorso oggi da artisti come Bernardo Bertolucci, Alba Rohrwacher, Ambra Angiolini, Fausto Paravidino, Laura Bispuri.
“Essere privati di fare la propria arte è come essere privati della vita stessa”. Basta questa sentenza annunciata dal presidente di giuria Darren Aronofsky a far capire a chiunque che l’Orso d’oro della 65ma Berlinale sarebbe andato all’iraniano Jafar Panahi.

Il regista iraniano non ha potuto essere fisicamente al festival lo scorso febbraio, come del resto nel 2011 aveva dovuto rinunciare ad essere in giuria: il governo di Teheran gli impedisce di partecipare condannandolo per propaganda anti-islamica a sei anni di reclusione e il divieto di espatrio.
Al volante del suo taxi, Jafar Panahi percorre le animate strade di Teheran. In balia dei passeggeri che si susseguono e si confidano con lui, il regista racconta la società iraniana di oggi, tra risate e commozione. Taxi Teheran è un film pieno di umorismo, poesia e amore per il cinema, osannato unanimemente dalla critica di tutto il mondo.

Il film resterà in programmazione da giovedì 3 a mercoledì 9 settembre (giovedì, venerdì ore 21.00 – sabato 20.30 – 22.30, domenica 18.00 – 21.00, lunedì, martedì e mercoledì 21.00).
Mercoledì 9 settembre la proiezione sarà in lingua originale con sottotitoli in italiano.

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Arci Ferrara



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani