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Rete 7, partono contratti di solidarietà per 28 dipendenti

Articolo pubblicato il 30 Ottobre 2015, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Siglato un accordo oggi in Regione. “Parallelamente – dice il sottosegretario della Giunta, Andrea Rossi – prosegue la ricerca di una soluzione imprenditoriale che offra una prospettiva all’emittente televisiva”

Siglato oggi in Regione, a Bologna, un accordo che prevede, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dell’azienda editoriale Rete 7 Spa, di attivare un contratto di solidarietà in deroga per 28 lavoratori.
La solidarietà, che sarà in vigore dal 30 ottobre al 31 dicembre 2015, potrà interessare un numero massimo di 28 lavoratori. È stato inoltre convenuto che, indipendentemente dal profilo professionale esercitato, la riduzione d’orario di lavoro non sarà superiore al 30 per cento per ogni lavoratore interessato.
Il verbale di accordo è stato firmato in presenza del sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, Andrea Rossi, della società Rete 7 rappresentata dal direttore di rete Giovanni Mazzoni, del Comitato di redazione dei giornalisti e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali di categoria, Slc-Cgil Fistel-Cisl Uilcom-Uil e Rsu aziendale.
Per il sottosegretario Rossi “attraverso questo accordo si permette alla società di continuare a esercitare la propria attività. Parallelamente, può proseguire la ricerca di una soluzione imprenditoriale che sia in grado di offrire una prospettiva all’emittente televisiva, tale da salvaguardare nel migliore dei modi l’occupazione e la professionalità dei lavoratori siano essi giornalisti, tecnici o amministrativi. Consapevoli del fatto che stiamo vivendo una fase di profonda riorganizzazione e ridefinizione del sistema radio-televisivo e in particolare quello delle emittenti locali, mettiamo al primo posto la tutela dei lavoratori, in un’ottica di salvaguardia della pluralità dell’informazione e di tutela del lavoro intellettuale”.

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