Resoconto della riunione dei Comitati Civici per la salvaguardia degli Ospedali
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da: Portavoce Coordinamento Civico Sanita’ Emilia-Romagna
Domenica 4 maggio si sono dati appuntamento, presso la Biblioteca Comunale di Ponte della Venturina, i Comitati Civici che localmente lottano per la salvaguardia dei rispettivi Ospedali ubicati in Emilia-Romagna, ciò per mettere a confronto le rispettive esperienze, scambiarsi informazioni e ricercare una sinergia che impatti positivamente sulle battaglie che localmente, e quotidianamente, impegnano i civici. La giornata ha trovato la sua apertura con un entusiastico discorso di Emanuela Cioni (presidente del comitato di Porretta Terme) che ha accolto tutti gli intervenuti con un forte ringraziamento definendo l’evento come “solenne giornata della solidarietà tra cittadini che si battono, incondizionatamente, per il prossimo e per il territorio”, giornata che è stata particolarmente proficua tanto che è stato costituito un vero e proprio organismo regionale battezzato “Ippocrate – Coordinamento Civico Sanità Emilia-Romagna”. A caldo Nicola Zagatti del Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale di Lagosanto – nel basso ferrarese – ha sottolineato il fatto che: «Questo coordinamento dimostra come la questione non riguardi solo Ferrara, ma tutta la Regione e soprattutto mette a nudo il fatto che la politica sulla vicenda della sanità ha fallito». All’incontro hanno partecipato realtà provenienti da tutta la Regione, il Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana (CREST, intervenuto in appoggio al neonato coordinamento dei “vicino di casa” emiliano-romagnoli) e tre Sindaci dell’Alto Reno.
Non a caso tutti i rappresentanti dei comitati convenuti hanno espresso le medesime problematiche, Emanuela Cioni ha ricordato «come il nostro ospedale a quattro anni dall’inaugurazione sta subendo ulteriori tagli, dopo la chiusura del Punto Nascita, ora in discussione ci sono la Pediatria e la Chirurgia; non siamo disposti ad accettare ulteriori tagli dopo che si sono spesi 28 milioni di Euro per la sua realizzazione (inaugurazione avvenuta nel 2010 dallo stesso Governatore della Regione Vasco Errani).», le fa eco Elena Rossini del Comitato pro Ospedale di Fiorenzuola che sbotta: «non accettiamo le numerose dichiarazioni incongruenti relative all’ospedale di Fiorenzuola, comprese quelle inerenti lo stanziamento dei fondi per il nuovo ospedale. Non vogliamo l’ospedale di base prospettato nel protocollo d’intesa firmato il 14 aprile 2014, ma il ritorno completo di tutti i reparti e sale operatorie, mediante la ristrutturazione dell’edificio vecchio ancora esistente, con notevole risparmio di denaro pubblico, tempi brevi e ripristino immediato dei servizi tolti.». Da parte sua Giovanni Gelli del Coordinamento di Liberazione Socio-Sanitaria della provincia di Ferrara, nonché membro della Consulta Popolare San Camillo di Comacchio, chiosa: «la questione del San Camillo di Comacchio (Ospedale ristrutturato con 13 milioni di euro ed inaugurato nel 2010 sempre dal Governatore Vasco Errani) è sorta a seguito di una programmazione sanitaria del Basso Ferrarese basata su irregolarità e falsificazione di atti pubblici; premesso che in conseguenza di ciò la popolazione ha ottenuto, mediante accordi regionali, l’integrazione del San Camillo con l’ospedale del Delta, si chiede quindi che il confronto con il Comune di Comacchio continui in modo da rimodulare, senza snaturare, l’ospedale locale, per ridurre gli alti costi della mobilità passiva del Distretto Sud-Est.».
Un coro unanime di sdegno verso l’amministrazione regionale e le autorità sanitarie ritenute a vario titolo corresponsabili del progressivo depauperamento del tessuto ospedaliero e di assistenza alla persona. Che il tema sia di grande importanza è testimoniato dalla presenza del CREST che coordina i comitati nella vicina Toscana ed in particolare dai sindaci Giuseppe Nanni di Granaglione (che ha sottolineato come “pazienza, competenza, tenacia, ottimismo e buona volontà siano gli ingredienti principali per una lotta appagante”), Alfredo del Moro di Camugnano (che ha evidenziato come il coordinamento potrà sempre contare sul pieno appoggio delle Pubbliche Istituzioni locali) ed infine Gherardo Nesti di Porretta Terme (che chiede “quali possibili tagli pendano su Porretta Terme dopo quelli praticati prima al Tribunale e poi all’Ospedale” ed anche “cosa dobbiamo aspettarci ancora?”). Tutti hanno espresso vicinanza e sintonia al neonato coordinamento emiliano-romagnolo, forte di 12 comitati, alcuni dei quali hanno aderito nei due giorni successivi all’incontro di domenica, rappresentativi di buona parte della regione. Come primo atto il coordinamento emiliano-romagnolo richiederà un incontro urgente con l’assessore regionale Dott. Carlo Lusenti per fare il punto della situazione e cercare un’occasione di incontro e confronto fino ad oggi rimasto lettera morta.
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