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da: NoSalvabanche

L’assemblea di risparmiatori molto partecipata a Ferrara lo scorso martedì ha lanciato in forma pubblica l’intenzione di andare questa mattina alla Festa dell’Unità di Bologna per chiedere conto a Renzi dell’esproprio che abbiamo subito con il decreto salvabanche. Quello che é successo oggi é di straordinaria gravità. I risparmiatori partiti da Ferrara sono stati “scortati” sul treno da agenti della Digos, e arrivati alla stazione di Bologna hanno trovato più di 30 poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa ad attenderli. Mentre le forze dell’ordine tenevano fuori dalla stazione un altro gruppo di manifestanti, i risparmiatori ferraresi sono stati trattenuti prima sul binario e poi accompagnati in una sala d’attesa deserta per essere identificati. Solo l’arrivo dei giornalisti, dopo oltre un’ora, ha permesso ai risparmiatori di essere rilasciati.

Nonostante le ripetute minacce e intimidazioni, siamo andati alla Festa dell’Unità. Un primo gruppo é stato bloccato sul viale, e per una seconda volta sono stati presi a tutti i documenti. Nel frattempo, un bus di linea con a bordo un secondo gruppo é stato bloccato e circondato dalla polizia, i manifestanti trascinati fuori e perquisiti.

Tutto ció non ha fermato la determinazione dei risparmiatori, una parte dei quali é riuscita a raggiungere l’ingresso e a farsi rumorosamente sentire da una Festa dell’Unità quest’anno a numero chiuso. Il “sequestro” dei no salva-banche é durato per tutto il primo pomeriggio, con qualche spintone e una “scorta” non richiesta fino al ritorno in stazione.

Quanto successo oggi dimostra che il governo Renzi ha una gran paura a confrontarsi con la verità di persone espropriate dei risparmi di una vita di lavoro, dal governo impunemente definiti “speculatori”. Se la polizia cerca dei criminali, li trova tra i dirigenti del Pd e non certo tra chi chiede il rimborso generalizzato di quello che ci hanno rubato. Denunciamo come vergognose le minacce e le intimidazioni ricevute lungo tutto il corso della giornata, che comunque non ci fanno paura perché siamo dalla parte del giusto. Rilanciamo le date della mobilitazione decise tutti insieme all’assemblea, a partire dal prossimo 7 giugno quando accompagneremo Giosué in banca contro i tassi da usuraio del prestito che abbiamo ottenuto, poi con la manifestazione a Ferrara sabato 11 giugno.

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