di Jessica Saccone
Il Pd cerca la quadra. Il dimissionario Vasco Errani, travolto dallo scandalo Terremerse e da un sentenza che lo condanna, lascia la Regione in balia di se stessa e il partito annaspare. Sì, perché le pianificate primarie non sembrano più la priorità per il centro- sinistra. Tempi stretti, strettissimi, quelli che devono portare i dem a scegliere il successore di Errani. Il giorno dopo la debacle giudiziaria del presidente della Regione, si raccolgono i cocci e si cerca un successore. I nomi più accreditati restano quelli di Stefano Bonaccini, segretario regionale uscente, e due renziani della prima ora: il deputato Matteo Richetti e Roberto Balzani, già sindaco di Forlì. In queste ore si sgonfiano invece le quotazioni di Daniele Manca, sindaco di Imola, e Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione, bruciati dalla loro vicinanza politica a Errani.
Il premier Matteo Renzi, che ha twittato «Finché non c’è sentenza passata in giudicato un cittadino è innocente. Si chiama garantismo», manifesta la propria solidarietà ad Errani, ma è probabile giochi la carta del fedelissimo Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Una candidatura pesante, che potrebbe mettere a tacere ogni voce di dissenso interno. Il Pd, tuttavia, congela il congresso regionale, ma organizza un incontro con i suoi per lunedì prossimo e fare il punto.
Paolo Calvano, segretario pd Ferrara, ha cancellato la sua “Leopoldina” del Baraccano per annunciare la propria corsa alla segreteria regionale. “Il Pd della regione ha molte frecce al suo arco- dice Calvano ai microfoni di città del Capo-. Il faro per la scelta migliore non saranno automaticamente le primarie” precisa. “Si tratta di una vicenda amara” solidarizza Pierluigi Bersani, che su Errani dice: ”E’ un peccato che la gente perbene vada a casa”.
L’opposizione incalza. Tra i grillini, la scelta del candidato sarà certamente attraverso primarie online, mentre in casa centro- destra Massimo Palmizio, coordinatore regionale di Forza Italia, detta le regole. Ha convocato per stasera infatti un’assemblea con la Lega Nord, lasciando intendere le primarie di coalizione siano alle porte. Sostegno anche dal “rottamatore” forzista, Galeazzo Bignami, che conferma il proprio supporto e disponibilità.
Esprime la necessità di “tempi brevi”, sorvolando sui nomi del probabile successore, Anna Pariani, capogruppo Pd in viale Aldo Moro. Prima di prendere parte al vertice pomeridiano dei capigruppo del suo partito, la numero uno dei consiglieri regionali dem ha puntualizzato che il Pd intende presentarsi con un candidato unitario, bypassando le primarie.
Intanto, Vasco Errani si lecca le ferite e prende una giornata di riflessione in una località ignota ai suoi stessi collaboratori. Secondo alcune fonti, starebbe lavorando alla redazione della lettera di dimissioni, che dovrebbe formalizzare entro qualche giorno. Molto amareggiato, convinto della propria innocenza per la quale si rivolgerà alla Corte di Cassazione, è determinato a non legare la sua vicenda a quella dell’istituzione che rappresenta. Finisce, tuttavia, un percorso iniziato 15 anni fa. Tanti gli impegni e traguardi raggiunti, soprattutto quelli per la ricostruzione dei centri terremotati, di cui era commissario, e per la difesa idrogeologica delle zone colpite nel Modenese dalla recente alluvione.
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