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Da: PD Emilia-Romagna

Calvano (PD): ‘Risposta concreta all’emergenza, ma che guarda al futuro’
Via libera dalla commissione regionale Politiche per la salute e sociali al progetto di legge per introdurre il reddito di solidarietà in Emilia-Romagna. La parola passa ora all’Assemblea Legislativa che discuterà il testo prima di Natale.

“Da gennaio introdurremo questa importante novità in Emilia-Romagna: un sostegno alle persone che hanno più bisogno dal punto di vista economico” spiega Paolo Calvano, tra i firmatari del progetto di legge presentato da PD e SEL.

“Il bilancio di previsione triennale 2017-19, in discussione in queste settimane, punta proprio su welfare, sanità, e sviluppo economico e occupazionale del territorio. – prosegue Calvano – Il reddito di solidarietà si inserisce appieno in questo contesto. Non è una misura esclusivamente assistenziale, ma prevede che la sua erogazione sia vincolata, oltre che da specifici requisiti oggettivi sulla condizione economica del richiedente, anche all’attivazione di un percorso di re-inserimento nel contesto sociale e lavorativo”.

“Rispetto alla versione originaria del testo, in Commissione sono stati proposti diversi emendamenti, più della metà a firma PD. L’udienza conoscitiva alla quale hanno partecipato i portatori d’interesse regionali, ovvero sindacati, enti e terzo settore, ci ha infatti permesso di aggiungere alcuni correttivi e miglioramenti all’impianto originario. Cito, tra gli altri, la previsione di affidare ai Comuni e alle Unioni, l’attività istruttoria, relativa ad ogni domanda, in collaborazione con i centri per l’impiego” riporta il Consigliere regionale PD.

“Il Reddito di Solidarietà fa il paio con un altro strumento, il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) nazionale introdotto nel 2015. Su di esso puntiamo molto perché riteniamo che possa davvero gettare le basi per contrastare la povertà con una visione di medio-lungo periodo. Non possiamo né vogliamo più accontentarci di affrontare solo la fase dell’emergenza e del bisogno contingente, ma guardiamo al futuro coinvolgendo i richiedenti e le loro famiglie in un percorso di re-inserimento lavorativo, educativo e sociale. – conclude Paolo Calvano – Possiamo dare una risposta ai cittadini a fronte di un bisogno che nella nostra regione esiste e della loro volontà di collaborare e avere un’occasione di riscatto”.

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