REALITY ON THE ROAD/QUINTA PARTE
Australia, il racconto della nostra giornalista in viaggio tra music contest, tappe segrete e… canguri
Tempo di lettura: 3 minuti
Fra spiagge bianchissime e onde blu oceano… saluti da Sydney!
Si conclude qui l’avventura della nostra giornalista Silvia Malacarne sul suolo australiano
È proprio vero che quando ci si diverte il tempo vola!!
Gli ultimi tre giorni a Sydney sono stati pazzeschi. Dopo aver depositato le valigie in albergo, un pullman ci ha portato in George Street: qui la band si è esibita davanti ai passanti che, attirati da buskers così diversi tra loro, si fermavano incuriositi e affascinati. La location era perfetta: alle nostre spalle avevamo la splendida Opera House. Dopo la performance sono riuscita a fare un salto veloce al Museum of Contemporary Art e poi a vagare senza meta per le strade di Sydney. Sono rimasta colpita da alcuni grattacieli particolarissimi che non avevo mai visto in nessun altra metropoli, ma ciò che più mi ha affascinato è stata l’incredibile diversità di gente, di culture, di abbigliamento, di classi sociali che si trovano a stretto contatto in poche centinaia di metri quadrati.
Appena tornati in albergo siamo stati immediatamente catapultati in un piccolo, ma grazioso ristorante dove abbiamo gustato un’ottima cena a base di pesce, accompagnata da ottimo vino. La serata si è conclusa in albergo: ci siamo ritrovati tutti in una stanza e ciascuno ha fatto ascoltare agli altri la musica del proprio paese. Il giorno successivo la band ha trascorso l’intera giornata in un immenso studio di registrazione per esercitarsi per l’esibizione finale, ma soprattutto per registrare lo splendido brano a cui, insieme, hanno dato vita. Noi Roadies invece siamo stati condotti in un posto sperduto, di cui non ci è stato volutamente rivelato il nome. Dopo ore di macchina ci siamo ritrovati di fronte a due piloti che ci hanno allungato un casco ciascuno e ci hanno fatto salire su macchine da corsa. Nonostante le cinture di sicurezza, il mio corpo si è letteralmente sollevato dal sedile, specialmente nelle curve dove i piloti derapavano in maniera incredibile. Abbiamo raggiunto i 190 chilometri orari… eravamo euforici, siamo rimasti tutti senza fiato.
Il ricordo più bello, più prezioso, che conserverò di questa folle esperienza, è però quello dell’ultimo giorno trascorso a Sydney. La mattina siamo stati lasciati liberi di fare ciò che volevamo, così io e il mio caro amico Thomas Cheval abbiamo optato per la famosissima Bondi Beach. Purtroppo il tempo non ci ha permesso di fare il bagno con i centinaia di surfisti che a quanto pare non temono il freddo; questo però non ci ha impedito di godere di un panorama mozzafiato: sabbia bianchissima e mare cristallino, di un blu intenso. Mi ha fatto sorridere vedere la gente che per strada camminava con la muta bagnata, la tavola da surf sotto il braccio, i più a piedi nudi anche nei bar e nei negozi, i ragazzi a torso nudo e le ragazze in bikini. Abbiamo fatto shopping, scattato fotografie folli, pranzato in riva al mare. Nonostante la temperatura fresca, era come se l’estate per noi non fosse ancora finita. Dopo una rapida doccia in albergo ci siamo presentati all’ingresso tutti vestiti eleganti, come mai avevamo fatto dal giorno del nostro arrivo in Australia e poi… siamo saliti sullo yatch più grande e lussuoso su cui avessi mai messo piede!
È stato tutto perfetto. Il sole faceva brillare il mare, la band si è esibita facendo ballare tutti gli ospiti, i camerieri ci hanno servito champagne e ostriche, i sorrisi splendevano sui volti di tutti. Eravamo felici e malinconici, il giorno dopo saremmo partiti e chissà quando avremo l’occasione di rivederci; in quel momento però non abbiamo fatto altro che goderci il momento e il magico scenario che ci avvolgeva: l’Opera House, una ruota panoramica, la musica e all’orizzonte un tramonto infinito. Abbiamo ballato, abbiamo applaudito i buskers che hanno vissuto un vero e proprio sogno, abbiamo brindato, abbiamo riso e sorriso, ci siano abbracciati e, mai come prima, ci siamo sentiti fortunati ed estremamente grati: grati per ogni istante, per ogni esperienza, per ogni momento condiviso che ci ha toccato nel profondo lasciando, nella vita di ciascuno di noi, ricordi indelebili.
Le puntate precedenti
Prologo
Prima Parte
Seconda Parte
Terza Parte
Quarta Parte
Sostieni periscopio!
Silvia Malacarne
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it