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Ravel a palazzo Bonacossi

Articolo pubblicato il 27 Marzo 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da responsabile comunicazione del Conservatorio

Martedì 28 marzo alle 18 in via Cisterna del Follo 5, Ferrara concerto per violino (Alessandro Perpich) e pianoforte (Andrea Ambrosini)

Incentrato su un unico autore è il concerto di martedì 28 marzo alle 18 a Palazzo Bonacossi. L’appuntamento musicale, inserito all’interno della rassegna “I Concerti di Palazzo Bonacossi”, sarà monografico, dedicato infatti a Maurice Ravel. Compositore, pianista e direttore d’orchestra francese, il suo brano più celebre per orchestra è Boléro. Il 28 marzo, in via Cisterna del Follo 5 a Ferrara, la sua musica si potrà riscoprire con l’integrale di Ravel per violino e pianoforte, a cura di Alessandro Perpich al violino e Andrea Ambrosini al pianoforte. I due musicisti, nonché docenti del Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara, eseguiremo l’opera integrale per violino e pianoforte di Maurice Ravel, ovvero la Pavane pour une infante défunte, il Pièce en forme de habanera, la Berceuse sur le nom de Gabriel Fauré, la Sonata in Sol, la Sonata postuma, Kaddisch e “Tzigane”, la Rapsodia da concerto “à Jelly D’Aranyi”.

Andrea Ambrosini ha studiato con Daniel Rivera, Pietro Rigacci e Mauro Minguzzi. Si è perfezionato in musica da camera per pianoforte ed archi con il Trio di Trieste. Ha suonato in molte formazioni da camera e collaborato con solisti come i violinisti Roberto Ranfaldi ed Alessandro Perpich, la violoncellista Marianne Chen e cantanti come il contralto Sonia Prina, il soprano Cinzia Forte ed il mezzosoprano Evghenia Dundekova. Dal 1997 ricopre la cattedra di docente di Accompagnamento pianistico presso il Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara.

Alessandro Perpich ha intrapreso giovanissimo lo studio della musica sotto la guida del padre e si è diplomato a pieni voti e lode sia in violino al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, sia in viola al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Con Corrado Romano ha continuato gli studi al Conservatorio di Ginevra sino a ottenere nel 1992 il “Premier Prix de Virtuosité. Incide per Bongiovanni, EPR. È direttore artistico del Festival Musicale Savinese. Fondatore dell’ensemble d’archi “La Corte Sveva”, nel 2004 ha vinto il Premio Speciale della Fondazione Masi al Concorso Internazionale “G. Zinetti”. Suona su un Tommaso Carcassi del 1757 e un Tommaso Landolfi 1750.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani