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Da: Organizzatori

Martedì 12 marzo alle 17, alla libreria Feltrinelli di Ferrara, Raffaele Barbiero, operatore del Centro per la Pace di Forlì, presenta il suo libro Resistenza nonviolenta a Forlì, ed. Risguardi 2015. È il terzo appuntamento del ciclo “Raccontare la storia, raccontare storie. Incontri con gli autori. Nonviolenza in azione”, aperto da Mao Valpiana, curatore di Alexander Langer. Una buona politica per riparare il mondo, proseguito da Alberto Castelli, curatore e autore di un’ottima postfazione al libro di Andrea Caffi Critica della violenza.
Alla riproposizione del pensiero e dell’azione di Alex Langer, apparsa di grande attualità su temi oggi all’attenzione – Europa, immigrazioni, conversione ecologica, modelli di sviluppo, democrazia… – si è aggiunta l’esposizione dell’attività di Caffi. Merita di essere conosciuto per l’acutezza dell’analisi dei diversi contesti in cui si è svolta la sua avventurosa vita (San Pietroburgo 1897 – Parigi 1955): dalla Rivoluzione del 1905 in Russia, poi tra quel paese e la Francia e l’Italia, attraverso la Prima guerra mondiale, i primi anni del potere comunista in Russia, il fascismo, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Recisa, articolata e ben motivata è l’opposizione alla violenza, in tutte le sue forme: intellettuali, sociali e politiche.
Nell’appuntamento di martedì prossimo l’attenzione è portata a concreti esempi di Resistenza e difesa popolare non armata in un periodo e in un contesto ben precisi. Il libro Resistenza nonviolenta a Forlì è una rielaborazione che l’autore ha compiuto della propria tesi di laurea La Resistenza a Forlì. Aspetti di una difesa popolare nonviolenta. Rilievi teorici ed empirici. L’esame – relativo al periodo dal 25 luglio 1943, giorno della caduta di Mussolini, al 9 novembre 1944, liberazione di Forlì – individua boicottaggio, sabotaggio, forme di difesa popolare nonviolenta: scioperi e manifestazioni, comunicazione e propaganda, azioni di sostegno ad alleati e resistenti. Valore e limiti delle azioni esaminate sono dall’autore collocate nella prospettiva di un’altra difesa possibile, accanto, quando non in alternativa, a quella armata.

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