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Radicali Ferrara, incontro con Ilaria Baraldi: Senza discontinuità potenti non parteciperemo a coalizioni

Abbiamo incontrato la nuova segretaria comunale del Pd Ilaria Baraldi.
Di seguito alcune considerazioni che abbiamo condiviso con la nostra amica Ilaria.
Siamo tutti dentro un’onda lunga oceanica che in gran parte sostiene i partiti di governo; partiti che ci stanno portando, passo dopo passo, fuori dallo Stato di diritto e fuori dall’Europa che esiste e che andrebbe fortemente irrobustita. Faremo di tutto per stare dentro a una coalizione che a Ferrara eviti il disastro di un sindaco leghista ma, a nostro avviso, in assenza di discontinuità potenti per quella coalizione neppure si aprirà la partita. Se, come temiamo, sarà così, allora meglio giocare da soli. Abbiamo indicato alcune discontinuità importanti, quali 1) no a un candidato che sia espressione di apparati di partito e, in questo contesto, sì a primarie di coalizione; 2) basta con la retorica che a Ferrara va tutto bene perché non è così; 3) migranti e immigrati e Gad: serve una rivoluzione copernicana: sì alla difesa strenua dei loro diritti fondamentali come previsto dalle raccolte di firme per “Ero straniero” e “Welcoming Europe” ma anche, rispetto alla microconflittualità quotidiana in Gad, sì alla consapevolezza che fra ferrarese e migrante il più debole è il ferrarese: quindi azioni mirate, precise e imponenti a partire da questo dato; e altro ancora che indicheremo in futuro. Fino all’ultimo momento saremo vicino alla nostra amica Ilaria, alla quale già abbiamo indicato alcune proposte da sviluppare assieme, ma la decisione di stare o no in una coalizione sarà in definitiva presa sulla base della capacità della coalizione di creare potenti discontinuità, quelle che abbiamo indicato sopra e altre ancora.

Cordiali saluti.

Ferrara, 31 agosto 2018

Paolo Niccolò Giubelli segretario di Radicali Ferrara
Mario Zamorani presidente di Radicali Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)