Raccolta del pomodoro, “le premesse per un esito soddisfacente ci sono tutte”, afferma l’assessore Rabboni, oggi nel ferrarese
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Agricoltura – L’assessore Rabboni nel ferrarese fa un bilancio sul pomodoro da industria: “Superfici in crescita per questa eccellenza dell’Emilia-Romagna. Estate anomala, ma siamo fiduciosi per un positivo prosieguo della campagna di raccolta”
Bologna – La campagna di raccolta del pomodoro registra un ritardo di circa una settimana, complici le piogge di questo ultimo periodo, attestandosi su un dato medio di raccolta del 12%, con punte del 15 in provincia di Ferrara. “Ma nonostante l’anomalo meteo di questa estate – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – siamo fiduciosi per un positivo prosieguo della campagna. Le premesse per una raccolta pienamente soddisfacente per produttori e agricoltori ci sono tutte”.
E’ stata la Ferrara Food, impresa di trasformazione di Argenta (Fe), la meta della tradizionale visita che l’assessore Rabboni ha svolto questa mattina per l’inizio della campagna 2014 di raccolta del pomodoro. L’assessore regionale era accompagnato dal presidente dell’Organismo interprofessionale del pomodoro, Pier L uigi Ferrari, dai sindaci di Argenta e Ostellato e dai rappresentanti delle organizzazioni di prodotto della provincia di Ferrara. Ferrara Food fa parte del gruppo Sfir e lavora oltre 170 mila tonnellate di prodotto, proveniente quasi esclusivamente dal ferrarese e coltivato in circa 2500 ettari.
Attualmente Il territorio di Ferrara presenta una forte vocazione per questa coltura: è al secondo posto dopo la provincia di Piacenza e ha una sua peculiarità per disponibilità di superfici e di acqua, oltre che per una significativa produzione biologica. “L’Italia – aggiunge Rabboni – è leader nella Ue ed è al secondo posto nel mondo. La nostra regione produce circa il 35% del pomodoro nazionale, vanta marchi commerciali di primissimo piano e una realtà di produttori fortemente organizzati. Inoltre, da alcuni anni è attivo l’Organismo interprofessionale del pomodoro per il nord Italia, per quel gioco di squadra fondamentale per crescere. Tutto ciò fa del pomodoro un’eccellenza dell’Emilia-Romagna”.
Rabboni si è detto amareggiato per l’esito del complesso negoziato nazionale sugli aiuti accoppiati del I° pilastro Pac: “Il pomodoro meritava molto più dei 160 euro a ettaro decisi dalla Conferenza Stato-Regioni, purtroppo siamo stati soli nel sostenere le richieste del comparto. Ora confidiamo nella revisione del 2017 anche alla luce delle risposte del mercato”.
Dal nuovo Psr 2014-2020, intanto, arrivano importanti novità: vi sono considerevoli risorse per progetti di innovazione e trasferimento tecnologico per le imprese che opereranno in rete e altri finanziamenti saranno possibili per i progetti di filiera di cui potranno beneficiare le imprese del comparto. Gli organismi interprofessionali come quello del pomodoro, potranno essere beneficiari diretti di alcune misure finanziarie dedicate alle reti di impresa.
All’incontro era presente, fra gli altri, anche Luca Bonomi, presidente di Ferrara Food, che ha sottolineato come la qualità di prodotto, servizio e innovazione possa essere l’arma vincente rispetto ai competitori europei, che possono vantare minori costi per la filiera.
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