Da: Roberta Fusari, Azione Civica Ferrara
Da 18 mesi la città sta aspettando il nuovo piano urbanistico (PUG), per offrire regole più semplici e adeguate a quanto richiesto dal momento storico, con una decisa semplificazione, con incentivi veri alla riqualificazione e rigenerazione, con la cancellazione delle aree edificabili che consumano suolo, con regole chiare per l’applicazione del superbonus nel rinnovo energetico degli edifici, ma niente, non abbiamo visto nemmeno un documento preliminare.
Non sappiamo nulla di quali siano i tempi e i contenuti previsti, nonostante nel Documento Unico di Programmazione (DUP), sempre citato dalla Giunta, si parli non solo di Piano Urbanistico Generale (PUG), ma anche di Piano Strategico, anche questo completamente assente dall’agenda comunale.
Abbiamo seguito invece il lento e inesorabile smantellamento della struttura e delle competenze interne al Comune capaci di realizzare il piano (persone, tecnici preparati e competenti), forse per giustificare i 250.000€ di incarichi esterni previsti a bilancio, ma non ancora assegnati.
Abbiamo visto realizzare e candidare in Regione, naturalmente con un costo per le casse pubbliche, un progetto per 31 alloggi pubblici, selezionato e di prossimo finanziamento, ritirarlo e annullarlo senza nessuna giustificazione da parte della Giunta che lo aveva proposto e pagato. Si sono persi così ben 5.500.000€ di contributi extra bilancio comunale per fare case pubbliche, come se non ce ne fosse bisogno. E non sappiamo nulla della strategia dell’Amministrazione sul tema dell’abitare, delle risposte che intende dare ai bisogni dei cittadini di case adeguate, nonostante ci sia un bando nazionale aperto per finanziare progetti e realizzazioni, sul quale il Comune può presentare entro il mese di marzo tre proposte per ottenere fino a 45 milioni di euro. Una nostra interpellanza a riguardo, non ha ancora ricevuto risposta.
Abbiamo visto la Giunta esprimersi sul prosieguo dei progetti del Piano Periferie ormai in cantiere perchè “sarebbe una follia fermarli”, per poi sospendere tutto solo 5 mesi dopo, rischiando di perdere 19,5 milioni in lavori pubblici tutti extra bilancio comunale, per chiedere una rimodulazione dei progetti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sostenendo che fare un parcheggio a raso molto più grande dell’esistente a ridosso delle Mura estensi con alcuni percorsi verdi e dei giochi d’acqua sia più “sostenibile” di un parco pubblico da 160 ettari nella zona sud. Senza mai mostrare i progetti esistenti, senza aprire un dibattito pubblico sulle nuove proposte, che non rispettano nemmeno i piani urbanistici esistenti (quelli almeno furono votati in consiglio comunale). E non sappiamo nulla dell’esito di questa richiesta e della variante necessaria per, eventualmente, realizzarla.
Intanto i lavori sono centellinati, il parco della Darsena e il giardino dell’ex Camilli proseguono, ma sono tutti in ritardo di molti mesi e nulla si sa dei successivi cantieri. Di sicuro da quei 19,5 milioni se ne sono già persi 1,5 per il parcheggio multipiano, e altri 6,5 milioni sono in attesta di risposte da Roma, mentre potrebbero essere cantieri già chiusi a favore delle imprese che avrebbero lavorato (e dei cittadini che avrebbero aree già riqualificate).
Abbiamo visto una delibera di modifica degli obiettivi del secondo Piano Operativo Comunale, unico strumento ora attivo pensato per una situazione completamente diversa da quando è stato approvato, apparire e poi scomparire; una delibera iscritta alla Commissione, quindi approvata in Giunta, poi sospesa per essere rivista forse a gennaio, senza particolari motivazioni.
Se qualche imprenditore fosse pronto per delle iniziative e per qualcosa di più dell’ordinario, sappia che questa Amministrazione non è in grado di rispondere, non ha ancora individuato una programmazione urbanistica e non riesce a dare dei tempi certi, nemmeno nel percorso politico di maggioranza delle proprie scelte.
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