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Quel Salotto letterario che attrae, nel Copparese e oltre

Articolo pubblicato il 15 Marzo 2014, Scritto da Enzo Barboni

Tempo di lettura: 3 minuti


“Una piccola città per la cultura” è lo slogan del copparese Salotto letterario “Voci d’insieme”, un messaggio anticipatore della professoressa Zanella, notissima e bravissima insegnante, una vera istituzione del sapere, che con grande entusiasmo sollecitò ben venti docenti locali ad aderirvi nel momento del suo atto costitutivo, e così fu.

Ci si vide per la prima volta il 23 ottobre del 2007 a palazzo Zardi, per promuovere quello che si aveva in loco, in alcune note località del nostro paese ma, soprattutto, in Spagna e in Argentina.
Si partì, ovviamente da Copparo, dal gazebo del bar Jolly con la presentazione di un libro, poi in quello della Dolce vita con un giovane scrittore indigeno e, successivamente, alla vetrata Carducci dell’Albergo da Giuseppe con due pittori del posto, per chiudere il primo ciclo, al Museo della civiltà contadina alla Tratta, con una serata tra enogastronomia, musica e la lettura di alcuni stralci di un bel libro in dialetto copparese.

Piacque molto, e con la presenza iniziale di una quarantina di persone tra scrittori, pittori, musicisti, letterati e qualche pasticcino con il tè, si animò l’avvio di un clima culturale nuovo.
Poi si continuò, anche in altri luoghi, dentro all’ampio perimetro del bellissimo centro storico dove troneggia il torrione della delizia estense.
Alcuni itinerari in Copparo: al De Micheli, alla sala Braiati, al salone delle feste della Cavallerizza, al ridotto del teatro, al parco delle piscine, negli stand del Settembre copparese.
E ancora: le location scelte per cene letterarie, uno spritz appoggiati ai tavolini, con sgabello scomodo, sotto i portici di levante e ponente; poi letture dei dialetti e righe di poesie, i 150 anni dell’unità d’Italia, poi alle feste dei rioni, negli angoli del ciottolato di via XX settembre, a raccontare storie degli estensi e dei legati pontifici, aneddoti e tradizioni del ‘900.

Il cuore di tutte queste bellissime iniziative per la cultura fu, con “lo scialle dei ricordi”, un pubblico interessato tra i tanti tavolini a tre piedi nel salone delle feste del Parco verde, un po’ di musica, storie e racconti, riconoscenze, letture e band giovanili, qualche assaggio di pasticcini per completare il tutto.
Ora ci si concentra sulle quattro domeniche pomeriggio al salone del Palazzo Zardi, a fine inverno, a inizio autunno, con un ritorno che sta trovando moltissimi riscontri di pubblico, anche nel territorio più vasto, quello delle Terre “alte” di mezzo che occupa ben sei comuni e ventisei piazze del copparese.

Un Salotto che sta gestendo al meglio i quattro premi Braiati di arti figurative e il nuovo premio Cavalazzi sui libri gialli, e che coinvolge alunni e studenti delle scuole elementari e medie di Copparo e, soprattutto, le scuole superiori della provincia, nel partecipare ai bandi di concorso.
Premi che impongono un iter complesso e ben dettagliato: gli elaborati, oltre i 200, una commissione esaminatrice di valore, una premiazione al Teatro comunale con il pienone fino alla seconda galleria. Quest’ultimo rappresenta la punta più alta dell’attività culturale del Salotto copparese.

All’inizio, sul Salotto ci fu qualche mugugno e indifferenza, poi la prima attenzione della biblioteca, poi della provincia, del teatro, e anche richieste di uscite ad Ambrogio, a Tresigallo… e ora l’invito, a breve, alla Biblioteca Ariostea di Ferrara.

Che dire, dopo oltre 8.000 presenze, se non grazie alle amiche del Salotto!

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Enzo Barboni



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani