Quarto appuntamento del corso sulla storia dei conflitti nella storia del lavoro, dedicato alla storia locale
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Da: Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara
Il corso di aggiornamento/formazione “Il lavoro che resiste, organizzazione e conflitto fra età moderna e contemporanea”, organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e dalla Società Italiana di Storia del Lavoro, invita tutti gli interessati a partecipare liberamente al quarto incontro in programma mercoledì 7 novembre dalle ore 15 alle ore 17, presso la saletta conferenze dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara (vicolo S. Spirito 11). La conferenza avrà come titolo “Casi ferraresi. Argini e contadini. Il lavoro coatto nella manutenzione del territorio (sec. XVI-XVII)” e sarà tenuta dal professor Franco Cazzola, presidente della Deputazione Ferrarese di Storia Patria. Il tema affrontato sarà un focus sulla gestione dei lavori di manutenzione degli scoli pubblici e della difesa degli argini nella Ferrara tra Cinquecento e Seicento. Una tematica che premeva
particolarmente ai governanti estensi e papali poi e a cui tutti i contadini ferraresi erano inizialmente tenuti a partecipare in maniera coatta. Sarà presa in esame la legge emanata dal duca Alfonso II nel 1580, ‘Ordini sopra i lavoreri del Po e ufficiali a ciò deputati”, che codificava in modo assai scrupoloso questa importante attività. Si passerà poi ad esaminare il radicale cambiamento avvenuto a partire dal 1652 quando il legati papali abbandonarono il sistema coatto e iniziarono a corrispondere salari a coloro che si occupavano della cura degli argini.
Per i docenti la partecipazione al corso è riconosciuta dal Miur per l’ottenimento dei crediti di aggiornamento/formazione per gli insegnanti previa firma della presenza prima di ogni incontro. Il corso è comunque aperto e gratuito anche per tutti coloro che sono desiderosi di approfondire la tematica proposta.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani